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Esselunga, lo spot sui genitori separati sfida (finalmente) la retorica della famiglia del Mulino Bianco

La nota catena di supermercati Esselunga ha diffuso un nuovo spot in cui una bambina compra una pesca e spera che possa riuscire a riunire i genitori separati. Una storia che ha suscitato reazioni contrastanti sul web…

di Sara Radegonda | 26 Settembre 2023
Foto: Screenshot YouTube

Non esiste cattiva pubblicità diceva Andy Wahrol. E questa massima, nell’era dei social, sembra essere più vera che mai. Nonostante il potere del buon caro – e vecchio – passaparola abbia assunto oggi le sembianze di un hashtag in tendenza su X resta comunque uno degli indici di successo in abito pubblicitario. L’abbia visto con la campagna social Open to Meraviglia, con la Venere in versione influencer che ha tenuto banco nella conversazione per settimane, e ne siamo nuovamente testimoni attivi oggi con il nuovo spot di Esselunga che, nelle ultime ore, ha diviso il mondo del web: tra chi si dice commosso e chi, invece, grida all’indignazione. Ma qual è il motivo di tale fermento?

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Spot Esselunga pesca della discordia? Sarebbe meglio dire della verità

La nota catena di supermercati Esselunga ha diffuso un nuovo spot in cui si racconta una piccola storia: protagonista una bambina che, al supermercato insieme alla madre, decide di acquistare una pesca per poi consegnarla al padre, fingendo si tratti di un regalo della madre in un innocente tentativo di far tornare insieme i genitori (evidentemente separati). Un racconto che si posiziona in diretta antitesi alla retorica della famiglia unita e felice del Mulino Bianco, dando spazio ad un ritratto molto più rappresentativo e inclusivo in merito ad una realtà sempre più dominante – e per alcuni disturbante. Sui social infatti la volontà di aprire al racconto doloroso della separazione dei genitori, con il punto di vista della figlia, ha scatenato reazioni contrastanti: tra chi ha sottolineato la tenerezza e innocenza del racconto e chi, invece, si indigna gridando alla strumentalizzazione dei bambini.

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Esselunga spot pesca apre il sentiero della verità e abbandona quello della favola

Il rumore che il nuovo spot Esselunga ha scatenato sui social è senza dubbio simbolo di un’operazione di marketing riuscita nell’intento di far parlare di sé. Ma andando oltre il mero buzz, risulta urgente e doveroso sottolinearne – e lodarne – la volontà di progresso: dopo anni di famiglie felici, rapporti idilliaci e genitori innamorati, lo spot ha aperto un sentiero attualmente inesplorato, quello della verità, scegliendo di abbandonare la cifra stilistica della favola per dipingere una realtà più genuina, con le proprie umane difficoltà. Inoltre la scelta di raccontare la storia dal punto di vista dei figlia non è ascrivibile tanto ad una strumentalizzazione, quanto ad una volontà di aggiungere alla storia il filtro dell’innocenza che, ad oggi, è l’unico modo per portare all’attenzione del pubblico una verità che non è ancora pronto ad accettare.