Si fanno sempre più insistenti le voci sul possibile inserimento di spot pubblicitari su Netflix. La piattaforma streaming, che ancora oggi è la più popolare al mondo, sta valutando seriamente l’ipotesi di una riduzione del costo dell’abbonamento in cambio, però, dell’inserimento di annunci pubblicitari. Anche se non c’è ancora nulla di ufficiale, sembra che ormai la strada sia tracciata e i vertici dell’azienda siano già al lavoro per mettere nero su bianco il nuovo progetto.
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Secondo quanto riportato dalla Cnbc, il Co-CEO della compagnia, Ted Sarandos, ha presenziato di recente all’evento Cannes Lions alla ricerca di partner commerciali che possano sostenere il progetto: tra questi si sono fatti i nomi di Comcast/NBCUniversal, Roku e, soprattutto, Google. La scelta di questi eventuali partner commerciali non sarebbe però casuale: Roku (già partner di Netflix) è uno dei principali leader dello streaming Usa, America Latina e in parte dell’Europa, mentre Google è uno dei colossi della pubblicità sul web con le sue Google Ad.
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La strategia commerciale che Netflix spera di concretizzare sarebbe stata progettata, oltre che per finalità economiche, anche per contrastare il netto calo di abbonamenti che si è verificato negli ultimi mesi e per fidelizzare nuovamente gli abbonati sfruttando l’abbassamento del costo della registrazione. Dalle stime pubblicate di recente risulta infatti che la piattaforma streaming abbia avuto un crollo di 200mila abbonati da inizio 2022.
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Netflix pubblicità: come la prenderanno i consumatori?
Netflix non ha voluto commentare ufficialmente la questione, ma dalle voci che circolano sembra che sia già pronta a ingaggiare un manager senior per mettere insieme il team preposto a portare avanti le trattative con i partner commerciali. Le partnership dovrebbero concretizzarsi nei prossimi due tre mesi. In ogni caso, attendiamo eventuali sviluppi sulla questione, ma ormai l’idea dell’inserimento delle pubblicità per abbassare i prezzi e contrastare il calo di abbonati sembra essere una realtà assodata. Inoltre si vocifera che anche Disney+ potrebbe seguire la medesima strategia. Resta da chiedersi, infine, quale sarà la reazione dei consumatori a questa incursione commerciale nella piattaforma.