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Elena Santarelli: “Per affrontare il dolore sto seguendo una terapia”

La showgirl ha anche scritto un libro Elena Santarelli non ha paura di parlarne. La showgirl si è espressa sulla malattia che circa due anni fa ha colpito il suo primogenito Giacomo, 10 anni, avuto dall’ex calciatore Bernardo Corradi. E lo fa con una buona notizia: il bambino sta bene. Invece di lasciarsi tutto alle […]

di Ruggero Biamonti | 15 Ottobre 2019

La showgirl ha anche scritto un libro

Elena Santarelli non ha paura di parlarne. La showgirl si è espressa sulla malattia che circa due anni fa ha colpito il suo primogenito Giacomo, 10 anni, avuto dall’ex calciatore Bernardo Corradi. E lo fa con una buona notizia: il bambino sta bene. Invece di lasciarsi tutto alle spalle, Elena, che è mamma anche di Greta, 3, ha scritto un libro, Una mamma lo sa, raccontando il dramma vissuto nell’ultimo anno e mezzo.

A maggio scorso la buona notizia: Giacomo era di nuovo sano. “Ha chiesto di fare un viaggio a New York, siamo andati solo io, lui e il papà” ha raccontato la donna. “Quando eravamo lì mi ha detto: ‘Sto bene perché nessuno mi riconosce’. A giugno, durante un pranzo al mare, è entrato in acqua e ha cominciato a nuotare vestito. ‘Mamma quanto è bello fare il bagno!’, mi ha detto con gli occhi così brillanti che mi ha fatto commuovere.”

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Foto: Image.net

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Sulla sua decisione di scrivere il libro. che uscirà il 22 ottobre, ha poi confessato al settimanale F: “Non avrei mai accettato di scriverlo se non avessi potuto devolvere l’intero ricavato del libro all’associazione Heal, che sostiene la ricerca nell’ambito della neuro-oncologia pediatrica. Sarebbe stato più facile sparire, ma il presidente mi ha detto: ‘Ti prego, Elena, hai portato tanto alla nostra causa’. Allora non mi sono tirata indietro. ”

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“Chi ti dice di lasciarsi tutto alle spalle non sa di che cosa sta parlando, non ha vissuto la malattia” dichiara Elena Santarelli. “Ripercorrere alcune vicende mi ha fatto male, per questo, e non mi vergogno a dirlo, sto seguendo una terapia psicologica. Si chiama ‘Emdr’ e si basa sul movimento degli occhi tra la psicoterapeuta e il paziente per elaborare il dolore. Questa tecnica ha aiutato anche Giacomo.”