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James Bond “No time to die”: il ritardo costa 1 milioni al mese

MGM in grave difficoltà a sostenere i costi dovuti al ritardo nelle riprese A causa della pandemia, il tanto atteso film No Time To Die verrà rimandato ulteriormente ad Aprile 2021. Precedentemente si era pensato che rimandarlo a Novembre 2020 sarebbe stato ottimale, ma il Coronavirus non si è fermato e, come tutti, ha messo […]

di Staff | 28 Ottobre 2020
Daniel Craig Foto: Youtube

MGM in grave difficoltà a sostenere i costi dovuti al ritardo nelle riprese

A causa della pandemia, il tanto atteso film No Time To Die verrà rimandato ulteriormente ad Aprile 2021. Precedentemente si era pensato che rimandarlo a Novembre 2020 sarebbe stato ottimale, ma il Coronavirus non si è fermato e, come tutti, ha messo in ginocchio anche la MGM, la storica compagnia privata di cineproduzione americana. Un nuovo report ha, infatti, dichiarato che ogni mese in più di ritardo della produzione costa un ulteriore milione di dollari.

Il 25esimo film della serie vede anche la fine della carriera da James Bond di Daniel Craig, il quale aveva iniziato il suo viaggio con Casino Royale. Nel film che ha lanciato Craig presenziavano attori del calibro di Rami Malek, che interpretava Safin, Lashana Lynch, inteprete di Nomi, e Ana de Armas come Paloma. In James Bond No Time To Die, secondo quanto riportato, si legheranno tutti i “fili sciolti” della trama dei cinque film precedenti di Craig.

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James Bond No Time To Die

Foto: AMPAS

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James Bond No Time To Die: rimandato ad Aprile 2021, ma i costi sono insostenibli

É stato da poco riportato che la MGM è così disperata da aver pensato addirittura di vendere. THR ha rivelato la cifra che deve essere sopportata per ogni mese di ritardo. Lo studio ha finanziato il film con un mega-prestito, usanza comune per produzioni di questa portata, ma ritardare significa, prima o poi, interfacciarsi con gli interessi, i quali verranno ripagati solo una volta uscito il film.

Hal Vogel, CEO della Vogel Capital Research, ha dichiaratao: “La MGM sta soffrendo”, e ripagare il prestito è stato uno dei principali motivi che ha spinto lo studio a pensare di vendere il film a piattaforme di streaming come Netflix. Non solo MGM, però: anche Warner Bros sta patendo molto, e soprattutto ha rischiato con l’uscita al cinema di Tenent, a Settembre, che si è rivelato un fallimento. Anche Disney ha i suoi problemi, e per riallinearsi ha deciso di lanciare Mulan solo su Disney+ e non nelle sale.

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James Bond No Time To Die

Foto: AMPAS