Gordon Ramsay contro le restrizioni imposte a causa del Covid
A causa della pandemia molti ristoratori sono stati costretti a chiudere o a subire numerose limitazioni imposte dal governo per cercare di limitare la diffusione del virus. Gordon Ramsay è uno dei tanti ristoratori in difficoltà che a causa delle restrizioni ha avuto una perdita molto alta.
Lo Chef ha dichiarato in un’intervista al The Sun: “Dal 19 marzo 2020 al 3 febbraio 2021 abbiamo sofferto un calo del fatturato pari a 57,5 milioni di sterline, quali 67 milioni di euro. Le chiusure sono state devastanti per il settore”. Ramsay ha 18 ristoranti solo a Londra e 17 nel resto del mondo, ha tirato le somme di come le restrizioni hanno messo in ginocchio il settore della ristorazione.
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Gordon Ramsay ristoranti in crisi a causa del Covid
“Siamo sopravvissuti agli attacchi terroristici dell’11 settembre, abbiamo svoltato più o meno indenni il crollo finanziario del 2008. Poi il Covid-19: un fulmine a ciel sereno! In tutta franchezza, pensavo che se ne sarebbe andato in due settimane. Mi sono sbagliato, ci siamo sbagliati: la strada è ancora lunga. Ora la situazione è davvero difficile, il governo ha rivisto, inasprendole le misure di sicurezza per contenere i contagi”.
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Ramsay era già stato al centro delle polemiche quando con gli inizi della diffusione del virus e le prime chiusure aveva licenziato senza garanzia di riassunzione 500 dipendenti tra lavapiatti, camerieri e cuochi quando a supportare la protesta dei dipendenti è intervenuta anche la critica gastronomica del Guardian Marina O’Laughlin con un tweet che recitava: “Ancora una volta, i multi milionari non mettono mano al loro portafogli”, a cui lo chef aveva subito risposto con: “Chiaramente non hai mai gestito un’impresa, e nonostante i tempi difficili per tutti, tu ti nascondi dietro i tuoi patetici tweet, datti una calmata”.