Anticipato dal singolo sanremese Un milione di cose da dirti
Ermal Meta, classe 1981, terzo classificato delll’appena concluso festival di Sanremo, torna a far parlare la sua musica con l’uscita del suo disco Tribù urbana. L’album, pubblicato su etichetta Mescal e distribuito da Sony Music, arriva dopo tre anni dal suo ultimo disco in studio ed evidenzia l’alto livello di scrittura dell’artista, sia quando dà voce ai sentimenti, sia quando racconta il mondo attraverso storie di vita con suoni e parole che diventano i colori distintivi di questo suo nuovo progetto.
L’album, contiene 11 nuovi brani inediti, tra cui il singolo Un milione di cose da dirti con cui si è presentato sul palco dell’Ariston. Il singolo si è aggiudicato, nel corso del festival, anche il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale.
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Il cantante, in occasione dell’uscita del disco, commenta la tracklist di Tribù Urbana che si apre con una scarica di energia, data dal brano Uno, e prosegue con Stelle cadenti, una delle canzoni più solari del progetto, nonostante tratti di un momento poco luminoso di una storia d’amore. Un milione di cose da dirti è invece definita come una “semplicissima canzone d’amore” dal sound essenziale, per raccontare qualcosa di personale ma che risuoni a livello universale.
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Il primo singolo estratto dall’album è No satisfaction che si basa su pochi concetti essenziali, fotografa in maniera spietata il quotidiano e ricorda a tutti che: “per chi perde, per chi vince, il premio è uguale”. Infine, in chiusura dell’album, c’è la canzone Un po’ di pace, perché, come dice Ermal, anche la giornata di più lunga, prima o poi, finisce.