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Il nuovo singolo di Francesco Sgrò: “Spesso le persone si avvicinano troppo al cuore”

Francesco Sgrò Maledizione è l’ultimo singolo del cantautore domestico Da venerdì 12 febbraio è disponibile in tutte le piattaforme “Maledizione” il nuovo singolo di Francesco Sgrò, il giovane cantautore domestico. Un brano che diventa un viaggio introspettivo alla scoperta delle proprie paure ma anche nella consapevolezza che tenere distanti gli altri non è sempre un […]

di Staff | 17 Marzo 2021
foto: Luca Notarfrancesco

Francesco Sgrò Maledizione è l’ultimo singolo del cantautore domestico

Da venerdì 12 febbraio è disponibile in tutte le piattaforme “Maledizione” il nuovo singolo di Francesco Sgrò, il giovane cantautore domestico. Un brano che diventa un viaggio introspettivo alla scoperta delle proprie paure ma anche nella consapevolezza che tenere distanti gli altri non è sempre un male.

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Una canzone che incontra l’arte visiva in un videoclip, per la regia di Pietro Borzì, creato con frammenti di film cult. Quei pezzi che richiamano alla memoria il primo approccio adolescenziale al cinema e a quello che è divenuto poi il patrimonio culturale di ognuno di noi. Il tutto reso ancora più originale dal contributo grafico di Simone Brillarelli. Un mix sempre vincente di nostalgia, autoironia e profonda consapevolezza.

Luca Notarfrancesco

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Francesco Sgrò Maledizione: quando la musica diventa un modo per conoscersi

Noi di Rumors.it abbiamo incontrato il giovane cantante che ci ha raccontato del nuovo singolo e della sua carriera tra inizi nascosti e un’arte tutta da scoprire…

Ti piace definirti cantautore domestico, come mai hai scelto questo nome?

È una definizione che mi è stata data da un amico perché, come tutti quelli che fanno canzoni, ho iniziato da adolescente. Per moltissimo tempo ho cantato i miei brani unicamente in casa quindi per prendermi un po’ in giro – anche per sdrammatizzare questo mio timore di espormi e di essere giudicato (perché la verità tanto è quella) – un mio amico mi ha detto “se stai in casa, la tua voce nasce e si muove lì dentro allora sei un cantautore domestico”. Mi sono dato questa definizione anche un po’ per prendere in giro quella paura castrante.

A proposito di questa paura, ti ricordi quando hai deciso di uscire finalmente allo scoperto?

Come le fobie vere ritornano spesso, soprattutto in questo periodo, ma, quando mi capita, penso che alla fine sto solo cantando e non sto dichiarando guerra a nessuno. Però, se devo identificare un momento preciso, è stato dopo la mia laurea. Ho fatto di tutto per rimandare la musica, ho fatto mille corsi, ho finito l’università, pur di non ammettere a me stesso che la mia identità era la musica. Dopo che mi sono laureato mi sentivo totalmente inespresso, mi sono reso conto che la mia carta d’identità era bruciata quindi dovevo ricominciare da capo. Lì ho deciso di andare da un produttore artistico e ho iniziato a lavorare alla mia musica. Ironia della sorte quando si parla di fobie, ho deciso di uscire con il mio primo brano cinque giorni prima che venisse dichiarata la pandemia, quindi sono stato ribloccato in casa in qualche modo.

Vista la tua laurea in filosofia, quanto influiscono gli studi nella scrittura della tua musica?

Penso come qualsiasi cosa, come fare un giro all’Ikea. Ho intrapreso degli studi che comunque avevano a che fare con la parola: sono molto affezionato alla parola perché mi hanno sempre detto che il mondo è di chi parla, non di chi viene parlato. Quindi ho sempre cercato di coniugarmi in forma attiva. Ho studiato filosofia poi ho preso la specialistica in italianistica e lettere moderne, quindi la parola c’è sempre stata nella mia vita anche se in una forma diversa.

“Maledizione” è il tuo ultimo singolo che hai dichiarato essere un’imprecazione, cosa hai voluto raccontare con questo brano?

Questo brano ha a che fare con una conflittualità che c’è in me, nel mio modo di relazionarmi al mondo e agli altri, mentre “maledizione” è una parola magica che ti permette, se la pronunci, di mettere una distanza tra te e gli altri che invadono sempre i tuoi confini. Sento una continua lotta nel dover distanziare gli altri, i quali spesso si avvicinano troppo al cuore quindi c’è bisogno di porre dei limiti. La canzone parla proprio di questa necessità di dire “che palle, state fuori voi con le vostre parole zanzare”.

Come pensi sia cambiata la tua musica rispetto all’uscita del tuo primo brano “In differita”?

Nel mio album d’esordio ci sono canzoni che ho scritto prima della pandemia. Però in questo periodo ho capito che devo cantare e che non mi devo far cantare. Perché riconosco che cantare sia un vero privilegio e sono molto grato di questo. Quindi ho imparato che la paura è noiosissima, che divento noioso quando mi emergono le fobie, perciò devo imparare a vivere con più leggerezza.

Nel videoclip di Maledizione ci sono molti rimandi cinematografici, come mai questa scelta?

Ad un certo punto nella canzone emergono elementi adolescenziali, questa volontà di prendere le distanza dal mondo e dagli altri, starsene da se, quindi ci è venuto in mente che proprio durante l’adolescenza si inizia a scoprire il cinema, perciò abbiamo lavorato su questa cosa. Il video è infatti realizzato con alcune scene di film cult, rielaborati grazie ad un illustratore. Sono in pratica i film mentali di questa persona che vuole prendere le distanze.

Come scegli l’estetica dei tuoi video musicali?

È tutto frutto di un lavoro di squadra, poi lascio carta bianca all’immaginario creato dalla mia voce. Alle volte Francesco Sgrò deve cedere il passo alla voce di Sgrò perché è più vera lei di quello che io pensi. Tutto nasce da lì,  poi discutiamo con il regista che mette il suo entuasiasmo e la sua chiave di lettura.

Progetti futuri?

Vorrei non far uscire il mio disco finché la situazione non permetterà di poterlo cantare dal vivo. Quindi, da questo momento fino all’uscita del disco, farò uscire qualche brano finché non si esauriranno tutti. Spero si possa tornare a suonare al più presto, la mia ambizione è quella di promuovere come musicista queste canzoni.

Sara Radegonda

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