Le critiche questa volta arrivano dalla tv di Stato bielorussa CVT e dal giornalista filogovernativo Grigory Azarenok che ha definito la band “un bestiario dei pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di Aids”, come riportato da Open. Il giornalista pare anche aver aggiunto: “Grazie a Dio non l’hanno trasmesso in Bielorussia. Il mondo moderno della democrazia e del progresso sta avanzando con successo verso la demenza totale, verso le perversioni fuori di testa, verso gli individui in tanga, verso la distruzione di tutto ciò che è umano”.
E infine “Dobbiamo separarci da tale progresso, dalla cortina di ferro, preferiamo la dittatura. Tutto il mondo sprofonderà nell’abisso, ma la Bielorussia rimarrà un’isola della libertà”. Insomma, un attacco del tutto gratuito a una band di giovani ragazzi che amano la musica e hanno creduto nei propri sogni, rendendosi di fatto un orgoglio per l’Italia, che non vedeva la vittoria agli Eurovision da 30 anni. Le critiche sono dovute alla grande esposizione mediatica della band, che oltre a commenti di questo tipoha anche guadagnato un fitto fandom proveniente da tutta Europa.
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Questa settimana a seguito delle accuse (da subito ritenute infondate) di consumo di droga rivolte a Damiano dei Maneskin, lo stesso si è sottoposto volontariamente ad un test antidroga nella giornata di lunedì 24 maggio. Il risultato del test è negativo: nessun consumo di droga è avvenuto nella Green Room dell’Eurovision Song Contest e la questione si ritiene chiusa. Le polemiche sono sempre apparse pretestuose e infondate, ma i giovani artisti sono stati in grado di affrontarle al meglio.
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Maneskin Bielorussia: la band attaccata dalla Tv di Regime
I Måneskin con la loro energia hanno trasmesso in modo semplice e diretto un messaggio di libertà e voglia di lasciare il segno, anche in Europa. Scritto e composto interamente dalla band, “Zitti e Buoni”, canzone più ascoltata al mondo su Spotify fra i brani in gara tra marzo e maggio 2021 con oltre 52 milioni di streaming, ha portato all’Eurovision l’attitudine del gruppo che con questo brano carico e le loro sonorità crude e distorte si sono distinti nella gara.
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