Il famoso cantante inglese Gordon Matthew Sumner, meglio noto come Sting, e la moglie Trudie Styler danno vita alla Every Breath Foundation. Con questa fondazione con cui intendono sostenere i bar e ristoratori d’Italia colpiti dal lockdown. Il nome prende ispirazione dalla canzone “Every Breath You Take” dei Police, il famoso gruppo musicale di cui Sting era leader.
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L’annuncio è stato fatto su Instagram dal cantante stesso alla fine della gara ciclistica “Win Race 2021“, una corsa di 160 km tra San Marino e la Toscana per pochi ciclisti scelti, come Francesco Moser e Damiano Cunego. La coppia, infatti, è diventata ambasciatrice di San Marino lo scorso aprile e ha una produzione di vino, olio e miele nella tenuta fiorentina “il Palagio”, dove i ciclisti hanno gustato un buon calice di vino a fine corsa.
Foto: Ufficio Stampa
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“Questa corsa è per celebrare la nostra nuova unione con San Marino e per lanciare una campagna di sensibilizzazione per la nostra nuova no-profit italiana, la Every Breath Foundation. EBF sosterrà l’industria dell’ospitalità – bar, locali e ristoranti – che hanno faticato a tenere aperte le porte durante la pandemia”. Lo stesso Segretario allo Sport di San Marino, Teodoro Lonfernini, dichiara a Rtv che si tratta di un “segno di ripartenza. Sport, musica e attività di carattere sociale portate avanti da Sting rappresentano qualcosa di unico in una cornice così particolare come il nostro Paese”
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Ma non è tutto: lo scorso sabato il cantante si è esibito nella piccola Repubblica per raccogliere fondi da destinare al settore turistico locale, durante una cena di gala a cui hanno preso parte anche personalità di spicco come Carlo Cracco e Rudy Zerbi.
Che il cantante sia amante dell’Italia da anni è cosa ben nota. Lui e la moglie, infatti, passano parte dell’anno nella loro proprietà in Toscana. Anche la loro solidarietà è nota in Valdarno: nel 2018, per supportare i lavoratori della Bekaert, Sting arrivò davanti ai cancelli dello stabilimento e cantò per loro alcuni dei suoi più grandi successi. L'”Englishman in New York” è ormai un “Englishman in Italy” a tutti gli effetti.
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