Johnny Depp finalmente ha riavuto la sua vita indietro. Come più volte espresso a processo e ieri sera tramite un post pubblicato sul profilo Instagram dell’attore, Depp a causa dell’editoriale scritto dall’ex moglie Amber Heard ha perso “niente meno che tutto”. L’attore ha ringraziato la giuria e il giudice per aver ascoltato la sua storia e ha aggiunto: “Spero che il mio esempio possa aiutare altre donne e uomini che si trovano nella mia stessa situazione”. Ha continuato: “Spero che la mia posizione ora possa ritornare a “innocente fino a prova contraria” sia in tribunale che sui media. […] Il meglio deve ancora venire e un nuovo capitolo sta per iniziare. Veritas numquam perit. La verità non muore mai.”
Dal rapporto con i figli al licenziamento da Animali Fantastici, Johnny per sei lunghi anni è stato definito dalla stampa un “picchiatore di moglie”. Ma oggi non è più così. Nonostante il supporto di moltissimi fan che fin dalle prime accuse di violenza domestica non lo hanno mai abbandonato, l’opinione pubblica non è stata sempre così clemente, basti ricordare la sconfitta contro il The Sun.
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Come si suol dire, la giustizia ha fatto il suo corso. Ma davvero potrebbe cambiare qualcosa? In realtà, no. Depp, a contrario dell’ex moglie, ha sempre avuto moltissimo sostegno dai fan durante questi anni, amatissimo in tutto il mondo per le sue interpretazioni del Capitan Jack Sparrow in Pirati dei Caraibi o nei film di Tim Burton. In queste settimane, complice il fatto che le udienze fossero trasmesse in streaming su tutti i media con tanto di commentari, si è creato un pubblico altamente polarizzato e una tifoseria spietata. Senza ricordare, però, che ciò che stavamo guardando non era un film, ma la realtà.
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Il supporto, tuttavia, non è arrivato solamente dai fan che per ore sono rimasti appostati fuori dai cancelli del tribunale di Fairfax County con striscioni e cori in suo favore, ma anche da alcune celebrità che non hanno esitato ad esporsi per l’attore. Sotto il post di Instagram pubblicato ieri sera, molti tra amici e colleghi hanno commentato il verdetto finale. Tra i tanti vi sono l’attrice Ashley Benson, che ha commentato con una profusione di cuori, e il musicista Ryan Adams, che ha dichiarato: “Non mi aspettavo vincesse, lo speravo ma questo è inaspettato!”. Lo stesso Chris Rock, finito nell’occhio del ciclone per il famosissimo schiaffo da parte di Will Smith, ha definito Amber Heard una “donna pazza” e una bugiarda. In aggiunta, moltissime co-star di Depp si sono espresse in suo favore, come Eva Green, Elena Bonham-Carter, la celebre Winona Ryder e l’ex fidanzata Kate Moss, che ha anche testimoniato in tribunale.
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La vita dei due attori è stata vivisezionata, spezzettata e riprodotta per due mesi su qualsiasi social media. Dai meme, ai tagli ad hoc delle clip per schernire le deposizioni di Heard e per elogiare Depp, con tanto di musiche in sottofondo tratte dai suoi film più famosi. Insomma, ciò che è mancato durante queste settimane è stato un occhio critico verso la vicenda. In molti si sono dimenticati che questo non è stato un processo penale contro la violenza domestica e che il tema è stato introdotto in tribunale come supporto alla causa per diffamazione. Colpa principalmente degli avvocati dei due team che hanno utilizzato la salute mentale e l’abuso di droghe come giustificazione per definire violenta una persona.
Processo Johnny Depp: le malattie mentali e le dipendenze in tribunale
Si è parlato molto di inclusività, di non classificare la violenza domestica come fenomeno prettamente ai danni delle donne. Ma il discorso non ha funzionato con la stessa forza per i disturbi psicologici. In questo processo sono state utilizzate le malattie mentali e le dipendenze come causa della violenza, cosa assolutamente non vera. Dichiarare che Amber Heard fosse affetta da disturbo della personalità borderline e disturbo istrionico della personalità o che Johnny Depp fosse un drogato, alcolizzato con disturbo narcisistico, non corrisponde direttamente ad essere inclini alla violenza. La domanda che tutti si dovrebbero fare, piuttosto, è: se fosse davvero così, perché non sono mai stati diagnosticati e curati in precedenza?
La società ha fatto enormi passi avanti per quanto riguarda l’inclusione e la tutela delle categorie più vulnerabili. Tuttavia, è ancora molto indietro su altri temi e come questi vengono trattati. Ciò dovrebbe far riflettere. Quello che, nonostante tutto, fa sorridere è che il verdetto finale afferma che Johnny è ora molto più Jack Sparrow e molto meno Donnie Brasco.
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