Dopo 12 ore e 45 minuti di delibera, la giuria è arrivata ad un verdetto finale unanime. In queste ultime settimane si sono fronteggiati, in uno scontro all’ultima obiezione, i team di avvocati di Johnny Depp e Amber Heard. Il primo formato dai due avvocati Camille Vasquez e Ben Chew, il secondo composto dai legali Elaine Bradehoft e Ben Rottenborn. La causa di diffamazione, intentata da Johnny Depp nei confronti di Amber Heard per un articolo pubblicato sul Washington Post, si è trasformata presto in un processo pieno di colpi di scena e temi affrontati, quali la violenza domestica, la salute mentale, la carriera e l’abuso di droghe e alcool.
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Ben presto, infatti, i capi d’accusa si sono moltiplicati fino ad arrivare a sei, tre ai danni di Amber Heard e tre ai danni di Johnny Depp. I più importanti sono l’accusa per diffamazione nei confronti dell’attrice con la richiesta di risarcimento di 50 milioni di dollari più le spese di processo e la contro-accusa intentata da Heard nei confronti dell’attore per la campagna di diffamazione mossa nei suoi confronti a seguito del suo editoriale, con la richiesta di risarcimento del doppio, ovvero 100 milioni di dollari più le spese di processo.
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Sembrava fosse impossibile, eppure, dopo due giorni, si è riusciti a raggiungere il verdetto finale. La giuria ha stabilito in unanimità che l’articolo scritto dall’attrice fosse diffamatorio, quindi in aperto riferimento all’attore. Di conseguenza, Johnny Depp ha vinto il processo per tutti e tre i capi d’accusa mossi. Amber Heard, d’altro canto, ha vinto il solo capo d’accusa che riguarda la campagna di diffamazione attuata da Adam Waldman, ex avvocato di Depp ai tempi del divorzio e dell’editoriale.
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Processo Depp Heard verdetto: Johnny Depp vince la causa per diffamazione
Ciò significa che, secondo la giuria, Amber Heard ha scritto il suo articolo con il preciso intento di diffamare e ledere la reputazione dell’ex marito utilizzando particolari intimi della loro relazione. E come se non bastasse, i giurati hanno affermato di aver percepito come falsi i racconti narrati da quest’ultima. Tuttavia, indipendentemente dal risultato raggiunto, l’importante è che finalmente si sia giunti all’epilogo di una storia che ha spaccato a metà il web e la stampa non solamente per sei settimane, ma per anni.
Foto: Ron Sachs/CNP/SplashNews.com/IPA
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