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Bella Thorne debutta alla regia: “Tra dieci anni? Mi vedo felice, molto felice” | L’intervista

Bella Thorne ha presentato al Taormina Film Festival il suo primo cortometraggio da regista: in questa occasione l’abbiamo incontrata virtualmente per farci rivelare alcuni retroscena

di Beatrice Anfossi | 3 Luglio 2023
Foto: Maurizio D'Avanzo/IPA

Bella Thorne, classe 1997, ha conquistato il grande pubblico grazie al ruolo di Cece Jones nella serie Disney Channel A tutto ritmo. Da lì, poi, diversi ruoli nel mondo del cinema, fino al film Time is up, di cui è protagonista insieme al (chiacchieratissimo) ex fidanzato e quasi marito italiano Benjamin Mascolo. Oggi, Bella Thorne ha ritrovato l’amore – e un anello al dito – con il nuovo fidanzato Mark Emms, produttore cinematografico e imprenditore; ma soprattutto ha scoperto una nuova vocazione: stare dietro alla telecamera, e non solo davanti all’obiettivo.

E così Bella Thorne ha debuttato al Taormina Film Festival con il suo primo corto da regista e sceneggiatrice, Paint her red, nella serata denominata “Influential shorts”, di cui era anche direttrice artistica. L’abbiamo incontrata virtualmente in questa occasione, per farci raccontare alcuni retroscena di questa sua nuova veste artistica.

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Il tuo corto Paint her red ha debuttato a Taormina. Ce lo racconti meglio? Quale messaggio hai voluto veicolare con esso?

Sono davvero molto emozionata perché Taormina ha una storia così ricca nel mondo del cinema. Onestamente, sono ancora un po’ scioccata di essermi trovarmi sullo stesso palco di tanti grandi. Il film, direi, è una gigantesca metafora delle scatole sociali in cui le donne sono cresciute e in cui vengono messe ogni giorno, di come questo si ripercuota su di noi e sulla nostra mente.

C’è qualcosa derivato dalla tua esperienza personale in questo?

Beh sì, nella mia vita mi sono sentita così diverse volte. Nel film è come se pervadesse Hollywood, ma è davvero una conversazione più ampia: ovunque tu vada nella vita, in qualunque settore tu sia, ovunque tu sia nella vita, il punto è il modo in cui la gente ti tratta, anche qualcuno sul ciglio della strada. Tutte queste cose si sommano, secondo me. Come avviene nel cortometraggio.

 

 

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Nella serata “Influential Shorts” del Taormina Film Festival hai portato volti giovanissimi e in molti casi nuovi sul palco. Ti immagini così il futuro del cinema?

Credo sinceramente che i talenti che ho selezionato per il Festival siano alcuni dei nuovi volti della nostra generazione. E credo che sarebbe bello dare il benvenuto ad alcuni volti più giovani del settore, perché penso che persone come la mia collega Rita Aldridge abbiano molto da dire sulle giovani donne, su che cosa significa essere donna e su come queste cose ti influenzino. È la sua storia personale sulla sobrietà e penso che sarebbe davvero, davvero utile per la nostra generazione vedere alcune di queste cose da menti più giovani, che sentono di poter essere viste e ascoltate. Allo stesso tempo, è fondamentale che i giovani si sentano rappresentati sullo schermo, cosa che non può succedere se a scrivere sono sempre uomini di 50 anni.

È questa quindi la motivazione che ti ha spinto a dedicarti alla regia?

Sicuramente. Penso che sia davvero importante sostenere questo tipo di conversazioni ed è ciò che l’arte ha fatto per molto tempo. Ha creato un bellissimo spazio per conversare e discutere: io vorrei aggiungere alcuni punti interessanti a queste conversazioni, se mi è concesso. Se mi è concesso… (ride): un’altra cosa che le donne dicono troppo spesso.

Ti ispiri a qualcuno in particolare nel fare questo lavoro?

Oh, cavolo, che bella domanda. Penso che qualcuno a cui mi ispiro molto sia probabilmente Gaspar Noè. Vedo molte cose nel suo lavoro che ritengo siano una rappresentazione e una descrizione corretta di come può essere la vita a volte. Quindi lo amo davvero, davvero, davvero, davvero molto. Poi apprezzo molto Nick Antosca, sono una grande fan di Channel zero (serie tv creata dal regista ndr), che è entrata nei miei sogni e anche nei miei incubi. E poi amo Mike White, ma chi non lo ama?!

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Pensi che continuerai a concentrarti sui corti oppure il tuo obiettivo rimangono i film?

Sì, il mio obiettivo sono sicuramente i film, ma amo anche la televisione. Il prossimo cortometraggio che ho scritto e diretto sta per essere trasformato in un film, cosa di cui sono molto entusiasta. Quindi passerò dai contenuti brevi a quelli lunghi.

Quindi in futuro ti immagini più dietro che davanti alla telecamera? 

In realtà, entrambe le cose. È un qualcosa che non abbandonerò mai. È nella mia anima, lo amerò sempre. Sicuramente mi piacerebbe concentrarmi sulla scrittura e sulla regia, ma anche continuare a recitare. Ora sto parlando di Paint her red, ma sempre a Taormina è stato presentato anche un film in anteprima in cui ho recitato, prodotto da Steven Soderbergh. Si chiama Divinity.

C’è qualche progetto in cantiere di cui puoi parlarci?

Dovrebbe uscire tra non molto Rumble Through the Dark. È uno dei miei film preferiti in cui ho recitato, ho avuto modo di lavorare con Aaron Eckhart, che ritengo assolutamente meraviglioso. Si basa su un bellissimo libro intitolato The Fighter, che parla anche del rapporto padre-figlia. Ho perso mio padre quando avevo nove anni, quindi questo tipo di storie mi entrano nel cuore.

Come ti immagini Bella Thorne tra dieci anni?

Molto felice, spero. Molto, molto felice. Sono contenta di dove sono oggi, ma spero magari di poter portare i miei cani a fare più passeggiate, più doggy play date. Oggi non ho tanto tempo per questo (ride). Sicuramente lavorerò e sarò molto occupata, però sì spero di essere felice.