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Laura Pausini presenta Anime parallele: “È dall’amore che dovremmo ripartire tutti”

Questo pomeriggio Laura Pausini ha presentato a Milano il suo nuovo disco “Anime parallele”, un progetto che celebra i suoi 30 anni di carriera e l’individuo in tutte le sue sfaccettature

di Nadia Pieri | 27 Ottobre 2023
Foto: Leandro Emede

Laura Pausini è tornata e con lei un progetto curato nei minimi dettagli che pone l’individuo al centro e che manda un messaggio chiaro e profondo: “Tutti condividiamo la stessa strada, ma ognuno di noi va in una direzione diversa”. È questo il significato di Anime parallele, il nuovo album di Laura Pausini disponibile da oggi in tutto il mondo sulle piattaforme digitali, in formato CD e vinile. Un progetto importante e ambizioso che arriva a distanza di 5 anni dall’ultimo disco in studio Fatti sentire, che aveva visto la luce nel Marzo del 2018.

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Laura Pausini Anime parallele: “Ecco come è nato il disco”

“Questo disco è nato durante il Covid. Tutti noi abbiamo avuto modo di passare molte ore con i nostri pensieri. In quel momento eravamo in gabbia ed eravamo tutti anime parallele. Abbiamo paura di essere esclusi, ci troviamo in un’epoca molto frenetica dove tutto sembra cambiare. Ho iniziato a capire che dovevamo guardare noi stessi da fuori”, ha spiegato Laura Pausini oggi pomeriggio durante la presentazione stampa del suo nuovo disco. “Siamo costantemente tempestati da guerre che ci invadono la mente, notizie di odio sui social, bullismo e violenza sulle donne. In questi mio album, quindi, ho cercato di mettere al centro la parola amore. È qui che dovremmo ripartire tutti” , ha continuato.

Laura Pausini

Foto: Leandro Emede

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Laura Pausini nuovo album: la storia di Alessia Pizzuti

L’album Vite parallele, composto da 16 tracce nella versione standard (italiana e spagnola), racconta le storie di 16 persone diverse. Tra queste quella di Alessia Pizzuti, presente anche nella copertina del disco e protagonista del brano Flashback. “Quindici anni fa mi chiamò in diretta radio questa ragazza al tempo minorenne che mi disse di richiamarla in privato perché aveva bisogno di aiuto. Mi raccontò di aver subito una violenza domestica da parte del padre. Ogni volta che succedeva mi chiamava, io contattavo la polizia ma quando arrivavano sul posto dicevano che non era successo nulla”, ha rivelato la cantante. “Una, nessuna, centomila l’ho fatta per lei. Oggi ha scritto un libro in cui lei mi chiama Luce. Adesso è una donna, ha due figli ma chiaramente non si dimentica di quello che ha vissuto e i flashback che vive ogni giorni mi hanno spinto a scrivere questa canzone”.

Laura Pausini figlia: “Non andrò in giro con lei a cantare”

Come già aveva annunciato sul suo profilo Instagram, uno dei brani è stato realizzato insieme alla figlia Paola, 10 anni. “Lei sa da sempre che le canzoni le dedico a qualcuno. Mentre stavo finendo è entrata in studio e quando ho finito di cantare mi ha chiesto per chi fosse la canzone. Io in realtà volevo farle una sorpresa, ma alla fine le ho detto che era per lei”, ha raccontato Laura. “Così mi ha detto che voleva cantarla con me. Io le ho messo le cuffie e abbiamo iniziato a cantare. L’ho fatta sentire alle persone che hanno fatto il disco insieme a me e mi hanno detto che volevano lasciarla così. Non andrò con mia figlia in giro a cantare ve lo dico già, perché come ho detto molto volte sono preoccupata che lei possa fare la cantante un giorno. Ma è stata una cosa talmente vera che non ho potuto evitare di farla sentire”, ha aggiunto.

 

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Laura Pausini carriera: “Non mi sento all’altezza”

Accompagnata dai due uomini della sua vita, il papà Fabrizio e il marito Paolo Carta, la cantante si è aperta come non mai, svelando timori e insicurezze che, nonostante i 30 anni di carriera appena raggiunti, fanno ancora parte del suo quotidiano, forse oggi più che mai. “Non mi sento all’altezza della mia carriera, quindi sono sempre molto esigente, voglio fare le cose in un modo che agli occhi degli altri siano alte come l’amore che ho ricevuto”, ha confessato. “Negli ultimi anni mi sono trovata spesso a chiedermi perché qui ci sono io e non qualcun altro, questo è il mio conflitto”, ha continuato. Per poi concludere: “Mi piace molto essere normale, ma questa carriera non lo è”.