L’Università Federico II di Napoli ha aperto le porte a Geolier. Il rapper, dopo l’invito dal rettore Matteo Lorito, ha presenziato a un incontro con gli studenti dell’ateneo in cui ha parlato della sua carriera, di Napoli, dei genitori e del rap, sottolineando l’importanza dello studio. Nonostante non sia la prima volta che un volto non accademico si siede alla cattedra di un ateneo, la presenza del cantante – reduce dal secondo posto al Festival di Sanremo – ha sollevato numerose polemiche, dividendo il dibattito tra chi non si è detto scandalizzato dall’invito e chi – come il procuratore di Napoli Nicola Gratteri – ha gridato alla “follia”.
Geolier terrà un incontro all’Università Federico II di Napoli: “Sarà di ispirazione ai ragazzi”
Gratteri ha definito la decisione dell’Università “assurda” e il rapper un “modello negativo per i ragazzi“. Gratteri ha sottolineato l’importanza che l’università rappresenti un luogo di “formazione e raffinatezza culturale”, evitando di “svendersi” attraverso una “cultura a basso costo”. Tuttavia, il Rettore dell’ateneo, Matteo Lorito, ha difeso la scelta dell’Università, definendola “istintiva” e in linea con gli sforzi compiuti nelle periferie per “raccogliere il futuro”. La presenza del rapper all’Università ha infatti fornito una grande lezione di umiltà…
Geolier Università Napoli critiche: la risposta del rapper
L’obiettivo della presenza di Geolier all’Università di Napoli era, non tanto quello di investire il rapper di qualità accademiche, bensì quello di affrontare argomenti cruciali come la povertà educativa e l’inclusività culturale, gettando uno sguardo alle sfide affrontate nelle periferie urbane. Infatti dopo essersi seduto di fronte alla platea, ha confessato di invidiare gli studenti dell’Università Federico II per la loro capacità di comunicare, sottolineando che vorrebbe essere in grado di esprimersi con altrettanta chiarezza. Infatti il rapper ha ammesso che aver lasciato gli studi è uno dei suoi rimpianti più grandi:
L’unico rimpianto che ho è non aver investito più tempo nello studio. Durante le prime interviste avevo paura di parlare: sono un ragazzo rionale, era strano dire una parola in italiano, forse quello è l’unico rimpianto che ho.
Con un’umiltà lodevole, Geolier ha poi velatamente risposto alle critiche mosse, in seguito al suo invito nell’ateo:
Qua dentro io non posso insegnare niente a nessuno, posso solo imparare. Anche io, come voi, ho mille paure, mille ansie.
Ancora una volta, di fronte al caos della presunzione e dello scandalo, la risposta migliore è stata l’umiltà di un giovane che ha portato, di fronte ai suoi coetanei, l’esempio del suo percorso – scevro da ogni pretesa accademica. In tale occasione, le critiche mosse al cantante hanno portato alla luce il peso di una percezione anacronistica dello studio, di cui sarebbe anche ora di liberarsi.
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