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L'intervista

Barbara Petrillo: “A Pechino Express ho portato la vera me. L’amicizia? Nella mia vita è fondamentale”

Barbara Petrillo ripercorre la sua brillante carriera: dalle prime esperienze in tv alla partecipazione a Pechino Express insieme all’amica Maddalena Corvaglia

di Nadia Pieri | 30 Aprile 2024
Foto: Ufficio stampa

“Oggi ho una consapevolezza diversa rispetto al passato, mi reputo un’artista a tutto tondo” confessa Barbara Petrillo ai nostri microfoni. Napoletana, laureata in comunicazione, coltiva da sempre la passione per la danza e la recitazione e, infatti, inizia la sua carriera artistica proprio a teatro. A soli 17 anni approda sul piccolo schermo dando il via a una lunga e inaspettata storia d’amore. “Ormai la televisione è diventato il mio posto sicuro” dichiara Barbara. Attualmente tra i protagonisti di Pechino Express – uno show Sky Original prodotto da Banijay Italia in onda tutti i giovedì su Sky e in streaming su NOW e sempre disponibile on demand – insieme all’amica Maddalena Corvaglia, Petrillo ripercorre insieme a noi la sua carriera, rivelandoci qualche dettaglio del suo straordinario viaggio in Asia meridionale.

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Barbara Petrillo, l’intervista: “Finalmente ho capito quanto il mio lavoro sia importante per me”

Barbara, come e quando ti sei avvicinata al mondo della tv?

Nasce tutto da una passione, che inizialmente era quella per la danza. Da adolescente ambivo a diventare un magistrato o un architetto, quindi la danza doveva rimanere un hobby da coltivare in parallelo. Ben presto, però, un’emittente locale napoletana mi coinvolse in un progetto molto interessante, con tantissimi comici che poi sono diventati famosi: da Alessandro Siani a Biagio Izzo. Dopo un paio d’anni partecipai alla prima edizione di Veline, indirizzata da Fabrizio Fierro, un caro amico che suonava e cantava nella trasmissione in cui lavoravo. Quell’anno scendevano dalla scrivania di Striscia proprio Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia, erano emblematiche, bellissime e inarrivabili nel mio immaginario. Alla fine, però, decisi di partecipare, supportata soprattutto da mia mamma che, nonostante ci tenesse molto al mio percorso universitario, non ha mai ostacolato le mie passioni. Feci questo provino e arrivai in finale. Fu proprio lì che Antonio Ricci mi notò e mi volle come paperetta. Nel giro di tre giorni mi trasferì a Milano e così iniziò il lavoro a Mediaset. Ebbi una parentesi a Ciao Darwin e poi il provino della vita, quello di Mai dire, dove fui presa come letteronza.

So che hai anche una grande passione per la recitazione. Oltre a recitare a teatro, hai infatti
preso parte anche alla serie televisiva Carabinieri su Canale 5 e 7 vite su Rai 2.

Sì la recitazione è una parte fondamentale della mia carriera, mi piace molto il teatro e il rapporto intimo che si crea con gli spettatori. Amo però moltissimo anche la televisione che ormai è diventato il mio posto sicuro. Oggi ho una consapevolezza diversa rispetto al passato. Posso dirti che mi reputo un’artista e per molto tempo l’ho sottovaluto. Finalmente ho preso consapevolezza di quanto questo lavoro sia importante per me.

Da qualche anno sei anche conduttrice di Studio mattina sul Canale 9. Come ti trovi in
questo ruolo?

Questa trasmissione per me è stata una rinascita. Prima di imbarcarmi in questa avventura avevo lasciato il lavoro. Un giorno però mi chiamò il Direttore Coppola, che tra l’altro era stato mia regista a teatro, proponendomi questa opportunità. Devo dire che sono molto riconoscente alle persone che ho incontrato nel mio cammino, non solo per le possibilità che mi hanno dato, ma anche per avermi spronato a fare di più. Ci sono tanti artisti bravissimi che magari non riescono a realizzarsi proprio perché non c’è nessuno che crede in loro. Questa trasmissione è bellissima perché essendo di infotainment mi confronto con tutti i temi della vita. Ho fatto un po’ pace tra le mie varie nature, perché un minuto prima intervisto un medico, quello dopo un politico e quello dopo ancora sto facendo una gag con qualche collega.

Barbara Petrillo e l’avventura a Pechino Express: “Mi sono comportata come nella vita reale”

E poi è arrivato Pechino Express…Che cosa ti ha spinta a prendere parte a questa
avventura?

Pechino Express è un programma che mi è sempre piaciuto. Mi piace la mission che trovo estremamente educativa, nonostante sia articolata in una gara. Il fatto di avere un sottofondo di documentario che racconta posti del mondo in cui la vita è più complicato è molto interessante. Pechino Express riesce ad arrivare a tanti, sia a giovanissimi che a persone più adulte e questo ti dà l’opportunità di raccontare svariati aspetti della vita, ma soprattutto di esprimere dei valori. In qualità di concorrente entra in gioco la tua personalità, puoi essere autentico quanto vuoi, non hai dei doveri narrativi. Uno dei fattori che mi ha spinto a prendere parte a questo programma è stata infatti la possibilità di mostrare dei valori che per me sono importanti, tra cui l’autenticità, la lealtà e l’equilibrio.

Foto: Ufficio stampa Sky

E tra questi valori c’è anche l’amicizia. Fai infatti parte della coppia delle “Amiche” con Maddalena Corvaglia.

Non potevo partecipare con una coppia che mi rappresentasse meglio, e credo sia lo stesso anche per Maddalena. Nella mia vita l’amicizia ha un posto fondamentale, è sempre stato così sin da quando ero bambina. Io e Maddalena abbiamo portato in gara proprio uno spaccato reale della nostra vita perché noi sentiamo molto la responsabilità dell’amicizia nella quotidianità. Io e Maddalena ci siamo conosciute in tv e siamo amiche da più di vent’anni. Il nostro è un rapporto molto forte, molto profondo dove ognuna cerca di essere un riferimento per l’altra.

Ripensando al tuo percorso a Pechino, qual è la tappa che ti è rimasta più nel cuore?

Devo dire tutte. Sono tre paesi molto simili ma al tempo stesso diversi. Il Vietnam è sicuramente più pronto all’accoglienza, più strutturato in termini di turismo, ma ha anche delle radici politiche profonde. In Vietnam avverti molto come un popolo possa gestirsi diversamente a seconda dell’identità politica. E poi si mangia da Dio. Ho provato a mangiare i noodles bollenti alle sei del mattino: erano davvero eccezionali. Il Laos è bello per il contrario, è totalmente ancora inesplorato, ci sono delle attrazioni naturali stupende, è molto incontaminato. Lo Sri Lanka non vedevo l’ora di vederlo perché a Napoli c’è una comunità molto forte di srilankesi. Ho avuto la fortuna di incrociare tante persone che venivano da questo luogo. Ho sempre pensato che per una persona fosse molto difficile lasciare la propria terra di origine per trasferirsi in un posto completamente diverso, leggevo una sorta di malinconia nei loro occhi e quindi pensavo a che cosa si fossero lasciati alle spalle. Non vedevo l’ora quindi di conoscere questa terra per comprendere meglio tante persone che nella mia vita hanno lasciato il segno.

A differenza delle altre coppie tu e Maddalena avete dato precedenza all’“umanità”, piuttosto che alla strategia. Tornassi indietro ti saresti comportata in modo diverso?

Rifarei precisamente tutto quello che ho fatto. Io e Maddalena abbiamo portato la nostra verità, in ogni momento. E la vita è così, nel senso che ognuno ha dei valori a cui dare la precedenza. Per me sarebbe stato impensabile comportarmi in modo diverso perché, in quarant’anni di vita, non ho mai guardato dritto al mio obiettivo senza girarmi per controllare cosa stesse succedendo agli altri e non l’avrei fatto nemmeno per un gioco. Mi sono comportata esattamente come mi sarei comportata nella vita reale.

Che consiglio daresti a un futuro concorrente di Pechino Express?

Gli direi di godersi il viaggio. Ciò che più mi ha stupito di Pechino è stata la riscoperta della nostre capacità umane. Ti vengono tolti tutti gli strumenti che ormai per noi sono naturali, tra cui il telefono. Ho quindi riscoperto la memoria, la possibilità di fotografare i luoghi con i miei occhi. Direi quindi di approfittare anche di quel tempo prezioso perché poi, quando torni alla vita reale, ti manca tantissimo.

Foto: Ufficio stampa Sky