L’ex batterista dei Nirvana Dave Grohl debutta con la sua autobiografia The Storyteller martedì 12 ottobre. Il protagonista 52enne è un artista dalla grande personalità, ma ciò che lo connota è il suo spirito frizzante. Lo conosciamo come un artista ironico e leggero, dalla battuta pronta, sempre accompagnata da un grande sorriso sul viso. L’idea di Storyteller “Nasce da un profilo Instagram aperto in lockdown. Avevamo appena finito di registrare ‘Medicine at Midnight’ e non volevo scrivere altra musica. Ho iniziato con queste storie per tenermi occupato e per dare ai lettori un po’ di gioia o una via di fuga o del confronto in un momento altrimenti difficile” ha dichiarato in un’intervista.
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La sua autobiografia The Storyteller, sebbene celebri con grande entusiasmo le gesta della rock band, ha riservato un capitolo buio per la morte improvvisa del cantante Kurt Cobain. “È stato doloroso. È stata l’ultima cosa che ho scritto perché avevo paura di affrontarla. Ho chiuso la porta e non sono uscito dalla stanza fino a che non ho finito” Grohl ha spiegato nell’intervista: “Sapevo quello che i fan dei Nirvana avrebbero voluto da me. Invece di raccontare la storia ho scritto del processo emotivo del perdere qualcuno, del doloro e del lutto. E di come sia diverso per ciascuno di noi”. L’artista ha sentito il bisogno di esternare una volta per tutte il suo dolore e dopo 27 lunghi anni ha trovato il coraggio di racchiudere il suo dolore interiore nelle pagine di un libro.
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Dopo la morte del cantante Kurt Cobain, l’ex batterista dei Nirvana in un primo momento si è ritirato dalla scena musicale e solo dopo diversi mesi ha fondato una nuova band. Alla fine del 1994 nascono così i Foo Fighters di cui attualmente è alla chitarra e voce, con Pat Smear e William Goldsmith, entrambi già insieme nei Sunny Day Real Estate. Ha commentato a riguardo Dave Grohl nell’intervista al Corriere della Sera: “Mi avevano chiesto di suonare la batteria per Tom Petty e altri: avrei potuto farlo ma mi avrebbe ricordato dei Nirvana e volevo andare oltre. Non sapevo invece se sarei stato capace di prendere una chitarra, mettermi al microfono e fondare una band. È stata una sfida emozionante. Ci ho messo quasi dieci anni ad abituarmi”.
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“Ancora oggi mi sembra di sognare un po’ ad occhi aperti: stadi, la gente canta le tue canzoni, un aereo dalla città all’altra, la tv…”Ad oggi sembrerebbe che l’artista abbia trovato la sua serenità ha una moglie Jennifer Youngblood e dei figli: “Poi torno a casa e leggo una storia ai miei figli, gli preparo il pranzo per la scuola e li accompagno alla fermata del bus. Tutto è bilanciato da questo normalità” ha commentato nell’intervista il polistrumentista.
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