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“Una donna contro tutti – Renata Fonte”

Il sacrificio che ha protetto il Salento Ha avuto inizio il 14 Gennaio “Liberi sognatori”, un progetto televisivo costituito da quattro film ed incentrato sul racconto di quattro figure emblematiche degli anni ’70 – ’90 della cronaca italiana: Libero Grassi, Mario Francese, Emanuela Loi, Renata Fonte. Un periodo storico denso di cambiamenti e trasformazioni sociali, ma […]

di Redazione di Rumors.it | 4 Febbraio 2018
Foto: Ufficio Stampa

Il sacrificio che ha protetto il Salento

Ha avuto inizio il 14 Gennaio “Liberi sognatori”, un progetto televisivo costituito da quattro film ed incentrato sul racconto di quattro figure emblematiche degli anni ’70 – ’90 della cronaca italiana: Libero Grassi, Mario Francese, Emanuela Loi, Renata Fonte. Un periodo storico denso di cambiamenti e trasformazioni sociali, ma anche di
violenze e oscure trame, in cui quattro persone che hanno coraggiosamente compiuto il proprio dovere di cittadini, di uomini dello stato, di giornalisti hanno dato un esempio che rimane indelebile, combattendo per rendere l’Italia un paese migliore e pagando con la vita i loro ideali di verità e giustizia.

I protagonisti della collana di racconti “Liberi sognatori” sono il simbolo di un’Italia che resiste e che non si arrende alla sopraffazione e alla corruzione, quattro persone caratterizzate da grande umanità e senso del dovere, a cui si
intende restituire voce e dignità, dopo anni di ingiusto isolamento istituzionale e oblio mediatico.

“In oltre vent’anni di attività abbiamo raccontato figure eroiche della nostra storia recente, come Giorgio Ambrosoli, Paolo Borsellino, i caduti di Nassiriya, insieme a tanti capitoli scomodi della cronaca italiana, dalla cattura di Riina e Provenzano al caso della Uno Bianca alle nuove BR ecc. La linea editoriale della serie si basa infatti sull’idea che la fiction televisiva possa e debba insegnare contenuti etici profondi, raccontando la realtà attraverso un linguaggio emotivamente coinvolgente in grado di parlare nel profondo alla coscienza degli spettatori. Con “Liberi sognatori” vogliamo contribuire a diffondere un insegnamento ai più giovani, che spesso ignorano le pagine più buie della nostra Storia e i nomi e le vicende delle donne e degli uomini che sono stati in prima linea contro la violenza e le ingiustizie”: queste sono le parole di Pietro Valsecchi, produttore della serie.

 

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Foto: Ufficio Stampa

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Il film che andrà in onda domenica 4 Febbraio in prima serata su Canale 5 racconta la storia di Renata Fonte – interpretata da Cristiana Capotondi -, assessore e consigliere comunale nel comune di Nardò, l’unica amministratrice donna che in Italia abbia pagato con la vita il suo impegno civile. Renata viene uccisa la notte del 31 Marzo 1984 a Nardò, un comune del Salento, in un territorio apparentemente lontano dai circuiti della grande criminalità organizzata, ma capace di diventare spietato contro chi si oppone agli speculatori edilizi. Il film vuole anche mostrare gli aspetti intimi e privati della vita di una donna, di una madre che ogni giorno, con entusiasmo e fatica, deve cercare di conciliare quello che forse sempre conciliabile non è. Renata ama trascorrere il tempo con le sue due bambine e condividere con loro le sue battaglie.

Negli ultimi mesi della sua vita, Renata combatte contro tutti, anche contro il marito Attilio, che la supplica di scegliere: o lui o la politica. Nell’attesa che lei decida, l’uomo accetta una proposta di lavoro in Belgio, e la Fonte rimane da sola a combattere contro il partito che le chiede di cambiare le sue idee, ma lei non cede e si rifiuta di pensare che la politica sul territorio debba piegarsi ogni volta a grandi interessi e piccole clientele.

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Mancano pochi giorni alla presentazione dell’adeguamento del piano regolare, per cui Renata tanto si è battuta.
Pochi giorni, ma che Renata non vedrà mai, perché la notte del 31 Marzo 1984 viene uccisa. La verità non sarà facile da dimostrare: Renata è bella, giovane, il marito da qualche tempo si è trasferito in Belgio. All’inizio si pensa ad un delitto passionale. Solo grazie all’impegno di un commissario e alla testimonianza di due donne, si arriverà a
individuare gli esecutori e i mandanti. Grazie al suo sacrificio, l’area di Porto Selvaggio, ancora oggi tra le più belle del Salento, non è mai stata toccata dal cemento.