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Sanremo, diario irriverente della 3° serata: Baglioni, eterno concerto

La kermesse sanremese “punzecchiata” da Simone Di Matteo Intendendomi tra le tante infinite cose di numerologia, mi sarei aspettato, almeno oggi, una terza serata nel rispetto del significato del numero 3 che nella sua espressione più profonda trova moltissimi richiami alla perfezione. Mi domando cosa non abbiano capito gli autori, il direttore artistico, i presentatori, […]

di Redazione di Rumors.it | 8 Febbraio 2018
Foto: IPA

La kermesse sanremese “punzecchiata” da Simone Di Matteo

Intendendomi tra le tante infinite cose di numerologia, mi sarei aspettato, almeno oggi, una terza serata nel rispetto del significato del numero 3 che nella sua espressione più profonda trova moltissimi richiami alla perfezione. Mi domando cosa non abbiano capito gli autori, il direttore artistico, i presentatori, l’orchestra, la regia e per finire il pubblico dormiente in studio, del senso del termine?!?!?! Siete connessi o devo darvi la password del mio Wi-Fi?!

PERFEZIONE: Il grado qualitativo più elevato, tale da escludere qualsiasi difetto e spesso identificabile con l’assolutezza o la massima compiutezza!

Ma tutt’apposto??? – direbbe Deianira Marzano. Eppure è facile, è italiano!

C’era quasi riuscita Virginia Raffaele a risollevare le sorti di questo “Baglioni in concerto” interpretando se stessa. La sua comicità è stata esilarante quasi fino alla fine, poi sono arrivati i due che come i bambini dell’asilo si prendono per mano e tutto è tornato come era prima.

Di perfetto in questa terza serata c’è stata giusto la riammissione in gara di Fabrizio Moro ed Ermal Meta.

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Quest’anno il Festival è tornato alle sue origini, questo devo ammetterlo, l’onestà prima di ogni altra cosa, la musica è regina, protagonista, fa da padrona accompagnata dai suoi cantanti e i suoi compositori (a breve decideranno di far cantare anche i cameraman), però credo non dovrebbe essere obbligatorio far esibire Claudio Baglioni con o senza il suo repertorio artistico musicale ogni sera!!! Non ho nulla in contrario, sottolineo, che il “passerotto” canti o duetti, alla fine canto anche io sotto la doccia mentre mi massaggio i piedi e se canto io, chiariamolo, può e deve continuare a cantare anche lui che senza ombra di dubbio non è bravo quanto me, ma può ancora permetterselo.
Però così è troppo, è uno strazio, il palco dell’Ariston sembra essere diventato la sua ultima spiaggia!

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Foto: Ipa Agency

Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino ce la mettono tutta per fare del loro meglio, peccato solo non ci riescano. Se non sei di aiuto, diceva mio padre, non essere d’intralcio. Un inutile contributo, per intenderci, lo sanno già i nostri politici nelle aule parlamentari. Cerchiamo di fare la differenza e di non finire nell’indifferenziata!

Giorgia è inconfondibile, la sua estensione vocale non ha limiti.
Intoccabile Gino Paoli, un pezzo della storia del nostro Paese.
Insostituibili i Negramaro, pura poesia.
James Taylor per me andava bene, anzi no, benissimo, giusto negli anni ‘70. Quando qualcosa passa, lasciamola andare!

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Quello che mi piace di questo Festival della canzone italiana, è la canzone italiana, nonostante i miei gusti musicali restino fedeli agli anni in cui la musica veniva sussurrata al ritmo del cuore.

Scusate, mi sono lasciato prendere per un attimo da ciò che poteva essere, seppur non è stato. Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona serata dei duetti e buona notte!

Simone Di Matteo