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Tommaso Paradiso, frontman dei Thegiornalisti: “Credo nell’educazione”

In tour dal 19 ottobre, il disco “Love” uscirà il 21 settembre “L’unica risposta sensata all’odio e al veleno è davvero quella dell’amore, quello alla Bud Spencer & Terence Hill, “Porgi l’altra guancia”, parola di Tommaso Paradiso. 35enne, il frontam dei “Thegioralisti”, la band rivelazione degli ultimi anni, presenta così “Love”, il prossimo disco che uscirà il […]

di Redazione di Rumors.it | 8 Settembre 2018
Foto: Francesco Prandoni

In tour dal 19 ottobre, il disco “Love” uscirà il 21 settembre

“L’unica risposta sensata all’odio e al veleno è davvero quella dell’amore, quello alla Bud Spencer & Terence Hill, “Porgi l’altra guancia”, parola di Tommaso Paradiso. 35enne, il frontam dei “Thegioralisti”, la band rivelazione degli ultimi anni, presenta così “Love”, il prossimo disco che uscirà il 21 settembre. A lui Rolling Stone regala la sua prossima copertina, in edicola 6 settembre, giocando con un immagine western a metà tra il Clint Eastwood di “Per un pugno di dollari” e “Il ragazzo di campagna” di Renato Pozzetto.

Ed è durante un’intervista che il cantante racconta quel puzzle di romanticismo autobiografico che è l’album “Love”, tra la serenità ritrovata nella vita privata, il senso di responsabilità che Tommaso sente di avere come personaggio pubblico e l’immancabile Vasco, il mito che Tommaso Paradiso dichiara di non volere incontrare. Tra anticipazioni e racconti, si parla anche del veleno che passa sui social e della politica che oggi più che mai dovrebbe parlare meglio alla gente. I Thegiornalisti saranno in tour, già quasi tutto sold out, dal 19 ottobre.

Dopo il successo di “Completamente”, l’attesa è divenuta molto più alta e in tanti lo aspettano al varco, ma lui sembra tranquillo: “In qualche modo ce la caviamo sempre alla grande. Nonostante il disco sia andato bene, ho voluto cambiare produttore (Dario Faini in arte Dardust, nda), cambiare tipologia di approccio al testo, approccio alla canzone. Ho voluto parlare di altri temi, scriverli in maniera diversa”.

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Quando poi gli viene chiesto di farne un esempio lui risponde: “Il disco si chiama Love, così come la canzone principale. La parola inglese è così universale, così pop, così estrema per il mio vocabolario precedente. Mi sarei ucciso da solo. Questa parola per me rappresenta la risposta a tutto: all’odio, ai tempi in cui viviamo, la risposta al veleno, a quello che passa sui social network. Prima mi incazzavo, rosicavo. Poi, come reazione a tutto questo l’unica risposta sensata che mi viene da dare è davvero quella dell’amore, alla Bud Spencer & Terence Hill, “Porgi l’altra guancia”. Io la vedo la gente che è ancora buona, che si emoziona, che si vuole bene, che aiuta la vecchietta”.

Una grande attenzione alle parole la sua, che scopre tanti lati di lui, uno forse anche moralista: “Più che moralista, credo nell’educazione. È un principio che mi è molto a cuore: l’educazione comportamentale e sentimentale. Come i filosofi della morale che educavano l’anima, da Socrate, fino a Rousseau. Il linguaggio è fondamentale. Il politico deve educare il cittadino, e non fomentarlo con il populismo da quattro soldi. Noi siamo popolari. Essere popolari è un conto, essere populisti un altro. Soprattutto quando c’è tensione nel Paese, dovresti veicolarla nel modo giusto”. 

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Quando gli viene chiesto dove percepisce la tensione lui risponde: “La sento quando vado nei taxi, quando giro per la strada. Ieri ho incontrato una signora del ’22 che diceva: “Ah se ci fosse il Duce rimetterebbero tutto a post”. E per reagire  ha una strategia ben precisa: “Cerco di dialogare, fare domande, togliere certezze. L’altro giorno ho preso un Uber, e c’era un signore che diceva (imita un accento del nord, nda): “Uè, mo’ arriva Salvini e li caccia tutti ‘sti neri di merda”. Con queste persone dovremmo cercare – non attraverso le canzoni perché mi sembra stupido – di avere un dialogo. Perché si può parlare con tutti”.

Ormai diventato a tutti gli effetti un personaggio pubblico, Tommaso sente di avere una responsabilità: “Ho una responsabilità, e dico sempre la mia. Non mi tirerò mai indietro. Aggiungo una cosa, però. La Repubblica di Platone mi ha cambiato la vita, e questo libro parla di un concetto: la gente deve occuparsi delle cose di cui sa, per le quali è portata, per le quali ha arte e tecnica. Se chiedono a me di fare una hit per Pinco Pallino, mi metto e potrei anche riuscirci, ma non posso fare il politico, non è il mio mestiere”.