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Mogol: “Nelle radio un terzo di musica italiana? E’ una buona cosa”

Nelle radio più canzoni dei grandi del passato come De Andrè, Battisti e De Gregori “La richiesta di far trasmettere alle radio un terzo di musica italiana? E’ una buona cosa, un terzo di musica italiana vuol dire salvare qualcosa della cultura popolare nazionale, appoggiarla. Ci sono radio che trasmettono solo musica straniera. Insomma, è […]

di Ruggero Biamonti | 27 Febbraio 2019
Foto: Ufficio Stampa

Nelle radio più canzoni dei grandi del passato come De Andrè, Battisti e De Gregori

“La richiesta di far trasmettere alle radio un terzo di musica italiana? E’ una buona cosa, un terzo di musica italiana vuol dire salvare qualcosa della cultura popolare nazionale, appoggiarla. Ci sono radio che trasmettono solo musica straniera. Insomma, è una proposta assennata di cui avevamo bisogno. Spero che questa proposta di legge venga appoggiata”.

Lo dice a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Giulio Rapetti Mogol, che è intervenuto nel corso del programma condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. “Oggi la cultura popolare, in Italia, ha bisogno di un aiutino, e il fatto che questa legge promuova 10% di musica di giovani è positiva, i giovani devono essere aiutati.”

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Foto: Rai

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Al Bano Carrisi ha proposto addirittura sette canzoni italiane su dieci. “Forse sette su dieci sono un po’ esagerate, tre su dieci invece mi sembra corretto”. Ci sono molte radio che propongono quasi esclusivamente musica rock, genere soprattutto straniero…”Ma anche Lucio Battisti è stato un grande rocker, basti pensare a pezzi come ‘il Tempo di Morire'”.

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E come ci si comporta con quegli italiani che cantano in inglese? “Non hanno capito che gli italiani non li comprendono”. In che senso? “Le persone in grado di capire un testo inglese, in Italia, sono pochissime”. A lei piacerebbe si trasmettesse solo musica italiana contemporanea? “No – ha detto a Rai Radio1 Mogol – ci sono anche i grandi del passato, che certo non sono scaduti: De André, De Gregori, Battisti, ad esempio”.