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Carlo Verdone su Roma deserta: “Sono immagini di una città malata”

“La città vuota è bellissima a ferragosto, non alle tre del pomeriggio” “Il drive-in estivo? E’ una visione romantica che va bene per il cinema d’estate, con una retrospettiva su Toto’ o Alberto Sordi ad esempio, ma lì finisce. Era una cosa degli anni Sessanta, infatti a Roma ce ne era uno solo. Il drive-in […]

di Ruggero Biamonti | 30 Aprile 2020
Foto: Ufficio Stampa

“La città vuota è bellissima a ferragosto, non alle tre del pomeriggio”

“Il drive-in estivo? E’ una visione romantica che va bene per il cinema d’estate, con una retrospettiva su Toto’ o Alberto Sordi ad esempio, ma lì finisce. Era una cosa degli anni Sessanta, infatti a Roma ce ne era uno solo. Il drive-in può esser una soluzione per due luoghi, dove fai rassegne estive, ma non può sostituire il cinema, sto a casa in poltrona altrimenti, è più comodo. Devo prendere la macchina per andare a vedere il film e guardarlo in auto?”

A parlare, ospite di Rai Radio1, a Un Giorno da Pecora, è l’attore e regista di numerosi film di successo Carlo Verdone, che non vede di buon occhio questa idea del drive-in “No, è una fesseria. Capisco quando in America c’erano le decappottabili, ma ora…”

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Foto: PrPhotos

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I conduttori gli chiedono se in questo periodo di lockdown ha rivisto qualche suo vecchio film: “Mi sono rivisto ‘C’era un cinese in coma’, e devo dire che era un gran bel film, mi sono piaciuto. E’ stato il più faticoso della mia carriera e venne anche un po’ snobbato dal pubblico. Oggi invece è molto apprezzato”.

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Il regista aveva pronta la sua nuova pellicola, ‘Si vive una volta sola’, che sarebbe dovuta uscire a fine febbraio ma che è stata rimandata a causa del Covid-19: “Lo vedrete in autunno, in un modo o nell’altro lo vedrete, il film è pronto” e a proposito della fase 2: “Sono contento ma ho paura che esca troppa gente, bisogna esser molto molto cauti, è un periodo complicato, basta qualche fesso che fa assembramenti e si ricomincia daccapo”.

In queste settimane sono state molte le immagini di una Roma deserta, completamente vuota. La città è sempre meravigliosa, ma all’attore ha fatto uno strano effetto: “Quelle sono immagini malate, di una città malata. La città vuota è bellissima a ferragosto, non alle tre del pomeriggio: io voglio vedere l’apparato umano”.

Ruggero Biamonti