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Renato Zero contro Achille Lauro: “Con le piume non facevo il clown”

Il cantante poliedrico senza peli sulla lingua “Sono orgoglioso di esserci arrivato a 70 anni, di aver regalato brividi ed emozioni. I giovani? La facilità di visibilità che hanno oggi rischia di bruciarli troppo presto. Achille Lauro? Riesce ad affermarsi con poco. Io mi sono fatto il mazzo. Cantavo la periferia, non ero un clown”. […]

di Staff | 24 Settembre 2020
Foto: Roberto Rocco

Il cantante poliedrico senza peli sulla lingua

“Sono orgoglioso di esserci arrivato a 70 anni, di aver regalato brividi ed emozioni. I giovani? La facilità di visibilità che hanno oggi rischia di bruciarli troppo presto. Achille Lauro? Riesce ad affermarsi con poco. Io mi sono fatto il mazzo. Cantavo la periferia, non ero un clown”. Con queste affermazioni, Renato Zero risponde a chi gli chiede un parere sul suo giovane collega Achille Lauro. Durante una videoconferenza per promuovere il suo trittico celebrativo dei suoi prossimi settantanni,  il cantante del Triangolo si è lanciato infatti in una serie di affermazioni, paragonando il proprio percorso con quello degli artisti di oggi.

“Non si può fare la musica chiusi in una stanza, soli davanti al pc, perché così diventa un soliloquio sterile. E la facilità di visibilità che hanno oggi i ragazzi rischia di bruciarli troppo presto”. “Quando ho iniziato io dovevano sgomberare le piste dei locali, non c’erano palcoscenici. Sfollavano la pista da ballo e io cantavo con solo un revox.”. “Con le piume e le pailettes non giocavo certo a fare il clown della situazione, ma cercavo di attirare l’attenzione su di me per permettere alle mie canzoni, che trattavano argomenti delicati e pesanti, di fare breccia. In giacca e cravatta non avrei ottenuto lo stesso riscontro.”

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Foto: Roberto Rocco

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Renato Zero contro Achille Lauro…

Il camaleontico artista comunque, nonostante le sue uscite, sa cosa vuol dire essere costantemente giudicato per il proprio aspetto e non se la sente di sentenziare. Per questo, mette le mani avanti, lasciando uno spiraglio di “pace” tra lui e le nuove generazioni di artisti affermando: “Comunque io, che sono stato giudicato fino a stamattina, non posso permettermi di giudicare un altro artista. Amo tutti quelli che vogliono fare questo lavoro. A condizione che sappiano che la gente non va presa per il culo”.

Del resto lo stesso Achille Lauro aveva recentemente omaggiato Zero: “Sono cresciuto con il manifesto di libertà di Il triangolo.” “L’incredibile voce di Renato ha unito e segnato generazioni. Ancora oggi provocatore, icona, avanguardista. È lo stendardo di ciò che è la musica.” “Penso che anche grazie a Renato Zero quello che faccio oggi è così apprezzato dalle generazioni più grandi, con la differenza che negli Anni ’70 la sua eccentricità simboleggiava vera coraggiosa rivoluzione anticonformista.”

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Renato, che il prossimo 30 settembre compirà settantanni, ha in programma di festeggiare alla grande con la pubblicazione della trilogia Zerosettanta che racchiuderà tutto il Renato degli inizi. “Quando uno come me a 70 anni si permette di fare un’operazione del genere ha il diritto di essere omaggiato dalle radio. Se poi le mie canzoni non piaceranno, si farà presto a togliere i dischi.” Martedì 29 settembre, inoltre, Canale 5 dedicherà una prima serata evento con il concerto Zero Il Folle: saranno le immagini dei concerti sold out tenuti dall’artista al Forum di Assago di Milano l’11 e il 12 gennaio del 2020 poco prima “della chiusura del mondo”.

renato zero zerosettanta

Foto: Ufficio Stampa