Un articolo del Frankfurter Rundschau sul Sommo Poeta ha scosso il mondo della cultura italiana
Il giornalista tedesco Arno Widmann ha riempito due pagine e tanto di copertina del Frankfurter Rundschau per attaccare Dante Alighieri. Nell’articolo, il fondatore del giornale ha descritto il Sommo Poeta come “arrivista e plagiatore“. Il mondo della cultura è insorto: è intervenuto anche il Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, che per difendere Dante cita il terzo canto dell’Inferno: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa“.
La polemica arriva proprio nel giorno del Dantedì, la giornata istituita per onorare la memoria del Sommo Poeta, infangata da Widmann – che, ironia della sorte, porta proprio il nome del fiume che bagna Firenze. “Giudizi pretestuosi, opinabili, attacchi senza senso. Chissà, forse, alla Germania gli dispiace non aver avuto un artista immenso come Dante. I toni, comunque, mi sembrano poco diplomatici” ha dichiarato ad Adnkronos Pieralvise Serego Alighieri, discendente del primogenito di Dante, Pietro. E sulla pagina Instagram del giornale tedesco, nonostante non siano presenti post riguardanti la critica, i commenti degli italiani in difesa del Sommo impazzano, più agguerriti che mai.
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Fonte: PrPhotos
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Nel frattempo, in Italia la giornata è stata celebrata con tutto l’orgoglio possibile. Roberto Benigni ha naturalmente reso omaggio a Dante: questa volta al Quirinale. Benigni racconta che il Sommo Poeta “ci dice che ci riabbracceremo“. Il comico, invece, vorrebbe abbracciare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “ma non si può”, commenta.
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Roberto Benigni continua: “Ho stima, ammirazione per lei. Vorrei rendermi utile: se ha bisogno di un corazziere, perché qualcuno è in ritardo o ha il raffreddore, ho già pronta l’uniforme. Oppure il cuoco, l’autista, il sarto, il barbiere: una volta l’ho vista in tv e non aveva il barbiere. Ecco, le faccio i capelli vestito da corazziere“. Queste le parole di Benigni al Capo dello Stato. Alla cerimonia nel Salone dei Corazzieri era presente anche il ministro della Cultura Dario Franceschini.
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