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Michele Merlo: dopo i risultati dell’autopsia, la famiglia chiede giustizia

L’autopsia effettuata sul corpo del giovane cantante ha confermato la morte per leucemia fulminante

di Beatrice Anfossi | 14 Giugno 2021
Foto: Instagram @michelemerlo

La morte improvvisa del giovane cantante di Amici ha sconvolto tutti. La leucemia fulminante gli ha provocato un’emorragia cerebrale, che è stata confermata come causa del decesso. I genitori del cantante hanno chiesto giustizia e hanno fatto sapere che, nonostante Michele sia arrivato in ospedale con dei sintomi specifici, è stato in un primo momento rimandato a casa con una cura antibiotica. Successivamente, il secondo malore è stato fatale per il giovane 28enne.

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La famiglia Merlo ha così richiesto che venisse fatta giustizia, effettuando tutti i controlli del caso sulla salma di Michele e sembrerebbero esserci adesso importanti risvolti: è stata effettuata l’autopsia. Le indagini svolte non hanno portato a nulla di nuovo, hanno solo confermato la causa del decesso: Michele Merlo è morto per una grave emorragia celebrale dovuta a leucemia fulminante, questo è stato diagnosticato dall’Ospedale Maggiore di Bologna. Sulle pagine del Corriere della Sera si legge: “Ad eseguire l’esame, durato oltre due ore, il medico legale Matteo Tudini di Bologna e l’ematologo Antonio Cuneo di Ferrara. Presente anche il consulente nominato dalla famiglia, la dottoressa Anna Aprile del Dipartimento di medicina legale di Padova”.

Michele Merlo indagine Auls

Foto: Instagram

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L’inchiesta per l’ipotesi di omicidio colposo rimane aperta a carico di ignoti. Secondo alcune indiscrezioni la morte di Michele poteva essere evitata, se solo si fosse riconosciuta con tempistiche più brevi. Nei giorni scorsi l’Azienda Usl di Bologna ha effettuato un audit clinico organizzativo (una sorta di cartina tornasole per verificare la correttezza di alcuni procedimenti). La ricostruzione ha riguardato diversi momenti clinici: l’accesso all’Ospedale di Vergato nel pomeriggio del 2 giugno, il soccorso in emergenza, e il successivo ricovero presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, a partire dal 3 giugno.

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L’audit, svolto sulla base di alcuni documenti disponibili e di alcune testimonianze dei professionisti coinvolti, ha evidenziato alcune criticità sotto il profilo organizzativo rispetto all’Ospedale di Vergato, ma non di particolare gravità. Ha invece confermato, in tutti i momenti, l’adeguatezza dei processi clinici e assistenziali. Anche questa documentazione è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, nello spirito consolidato di piena e totale collaborazione. Queste le informazioni che riporta la struttura sanitaria bolognese.

 

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