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Alfredino Rampi: una ferita ancora aperta nel cuore degli italiani

“Alfredino – Una storia italiana” andrà in onda in prima TV in due appuntamenti il 21 e il 28 giugno su Sky Cinema e in streaming NOW. In conferenza stampa le parole del regista Marco Pontecorvo e della protagonista Anna Foglietta

di Redazione Rumors.it | 18 Giugno 2021
Foto: Lucia Iuorio

Alfredino – Una storia italiana è una serie Sky Original prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Andrà in onda in prima TV in due appuntamenti il 21 e il 28 giugno su Sky Cinema e in streaming NOW. Sky ha deciso di raccontare la storia di Alfredino Rampi, non tanto focalizzandosi sull’immenso dolore della tragedia, ma allo scopo di far conoscere agli italiani tutto ciò che è successo dopo.

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Tra tutto ciò, ricordiamo sicuramente la nascita della Protezione Civile, l’organo che più di tutti si è trovato a contatto diretto con il bambino quel lontano 11 giugno 1981. Nella tragedia immane c’è stato almeno un risvolto positivo: aver pensato fuori dagli schemi, creando un qualcosa di straordinario che non esisteva. “La tragedia enorme è finalizzata a raccontare qualcosa di molto più grande”, ha raccontato il regista Marco Pontecorvo durante la conferenza stampa.

Alfredino Sky

Foto: Lucia Iuorio

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Una storia che appartiene a tutti noi italiani, a chi c’era e a chi no, che sicuramente l’ha vissuta indirettamente tramite il racconto e la memoria collettiva. “É una storia che resta addosso, come una ferita aperta, è un sasso”, “Sembra essere un po’ il nostro 11 settembre”, ha dichiarato Vinicio Marchioni (nel film Nando Broglio, ‘l’eroe’ che parlava con Alfredino). Francesco Acquaroli (nel film il comandante dei vigili del fuoco Elveno Pastorelli) ha poi ricordato quanto all’epoca la tensione creatasi attorno fosse riuscita a tenere gli italiani attaccati alla TV: “Non riuscivamo a staccarci dallo schermo perché ci sembrava di mollare”, ha confessato.

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Alfredino era diventato un po’ il figlio di tutti, non solo di Franca. Ma come mai solo ora, a distanza di 40 anni si è deciso di raccontare la storia? Il Presidente dell”associazione Franca Rampi’ Rita Di Iorio, senza esitazioni, ha dichiarato: “Per la prima volta ho percepito una richiesta di raccontare per ricordare non solo l’accaduto, ma parlare di tutto ciò non era stato ancora raccontato”. Sky non voleva più soffermarsi sul dolore, ma mettere in luce il lato positivo della tragedia: la visione di una società civile estremamente partecipativa e generosa, in un’epoca in cui il dolore era diventato ormai consuetudinario.

Alfredino Sky

Foto: Lucia Iuorio

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La storia di Alfredino non solo ha colpito il cuore degli italiani, ma ha rappresentato l’incontrò tra due aspetti molto importanti sul versante della comunicazione: da un lato la diffusione delle fake news – il Corriere della Sera dichiarò erroneamente che Alfredino fosse stato salvato, dall’altro lato la tragedia che fu la prima ad essere raccontata in diretta tv. Era giusto o non era giusto trasmettere quella terribile agonia dal pozzo della morte? Era giusto o non era giusto puntare la telecamera su un bambino che stava sprofondando in un buco nero? Furono molte le critiche contro il ‘circo informativo’ che si creò attorno alla morte del piccolo.

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Alfredino il film: il racconto onesto di una storia che è entrata nel nostro DNA

Il fil rouge di questo progetto è stata fin da subito la convinzione di dover trattare l’argomento in maniera onesta, veritiera e rispettosa. “Una storia che è entrata nel DNA degli italiani, devi andarci con i piedi di piombo”, ha dichiarato il regista. Un approccio etico e di rispetto. Anche perché il rischio di scivolare nel pietismo era dietro l’angolo. Una compagnia teatrale più che un cast cinematografico, ha dichiarato quasi commossa Anna Foglietta (che nel film interpreta Franca), che ha lavorato con passione e dedizione. Certo i momenti di sconforto non sono mancati, ma: “Non c’è spazio per il dolore quando si sta combattendo per salvare una vita!”, con queste parole cercavano di risollevarsi a vicenda gli attori. Il regista Pontecorvo, spera che attraverso il film, i giovani possano conoscere l’Italia dei propri genitori.

 

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