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Loredana Bertè su Bjon Borg: “Che errore trascurare la carriera per lui”

La cantante si è aperta in un’intervista raccontando i veri rammarichi della sua vita e carriera, senza mai rimpiangere le trasgressioni che l’hanno consacrata ad icona ribelle della musica italiana

di Redazione Rumors.it | 29 Giugno 2021
Foto: Ufficio Stampa

“Che errore lasciare la carriera per amore: pensavo di poterci costruire una famiglia ed invece…”: ha esordito così Loredana Bertè nella recente intervista in occasione dell’inizio del suo tour estivo, dopo due anni di assenza dai palchi. La cantante si è aperta senza filtri al Corriere della sera, cominciando con il rivelare quelle che per lei sono state “le fesserie della sua vita”: la prima su tutte seguire Borg, il tennista svedese con cui è stata sposata dal 1989 al 1992. Un amore senza dubbio intenso, che però oggi le lascia qualche rimpianto.

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“Credevo di farmi una famiglia e invece non è stato così” ha continuato Loredana chiusa nel dolore di un’amore naufragato, consapevole che non sia stato l’unico ad averla demoralizzata nel corso degli anni. Quanti i flirt e le conoscenze, quante le delusioni subite dalla giovane Loredana: una su tutte l’addio di Adriano Panatta, ex tennista che la lasciò per la migliore amica della cantante. Poi l’incontro con Borg e la relazione che si rivelò un vero e proprio incubo, culminato nel tentativo di suicidio da parte di lui, salvato dall’intervento miracoloso di Loredana: era la cocaina il motivo della scelta, come se fosse stata un’amante a cui il tennista non riusciva a rinunciare.

Foto: Virginia Bettoja/Ufficio Stampa

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Una vita di eccessi quella della Bertè, con pochi rimpianti ma molte le critiche: la trasgressione più chiacchierata fu sicuramente la scelta di calcare l’Ariston nel 1986 nel pieno della gravidanza. Il pancione esibito durante il festival di Sanremo non fu una scelta sbagliata per la cantante, che la ripeterebbe anche oggi: “È stato un atto di liberazione, il grido di emancipazione di una donna. Una donna incinta non è malata, anzi è il momento in cui è più forte, dà vita a un altro essere umano. Di quello non mi pentirò mai” ha rivelato la cantante. Aggrappandosi alla vita con le unghie (sempre laccate) Loredana Bertè ha risposto a chi le ha sempre affibbiato l’etichetta della debole.

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Loredana Bertè Borg: “Che errore lasciare la carriera per amore”

Certo un’esistenza non semplice la sua, vincolata indissolubilmente al ricordo di Mimì (Mia Martini), la sorella morta in circostanze mai chiarite nel 1995. “La mia valvola di sfogo è il palco”, ha spiegato Loredana, “quando sono dietro sono terrorizzata, ancora oggi dopo 45 anni di carriera, e solo quando sento che sono padrona del pezzo mi calmo e i dubbi e le incertezze si trasformano in grinta: mi mangio il palco”. Una grinta senza precedenti, che la vede regina indiscussa della canzone italiana e bandiera dell’originalità: “Oggi la vera trasgressione è essere normale” ha detto concludendo l’intervista Loredana. E se lo dice lei c’è da crederci.