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Valeria Golino: “Sfidai Julia Roberts per Pretty Woman”

Valeria Golino rappresenta la settima arte italiana nel mondo, ma ancora tante cose non si sanno della sua lunga e fruttuosa carriera: le svela lei stessa

di Redazione Rumors.it | 23 Luglio 2021
Foto: Venturelli

Valeria Golino non le manda a dire. “Sono stufa del politically correct, pretendo libertà di espressione” ha detto una delle attrici italiane più amate e l’unica ad aver vinto due volte la Coppa Volpi a Venezia. L’attrice è ospite della quarta edizione del Filming Italy Sardegna Festival, il festival ideato da Tiziana Rocca e dedicato al cinema e alla televisione. L’ultimo lavoro di cui è protagonista è La terra dei figli di Claudio Cupellini, che ha descritto così: “È distopico, post apocalittico. È la storia di formazione di un ragazzino. Io sono la strega, brutta, cieca, i capelli grigi, le rughe, le macchie”.

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Valeria Golino ha rivelato come si sia sentita nell’imbruttirsi per un film: “È sempre più bello, ti deresponsabilizza dall’essere sempre attraente. Quella strega è anche una brava persona. Come attrice cerco di uscire dalla comfort zone, nella vita non la faccio come scelta, non è consapevole perlomeno”. L’attrice è appena tornata dal Festival di Cannes, di cui ha raccontato al Corriere della Sera: “Ho premiato Leos Caraz, che però non c’era e non lo sapevo. Hanno detto che aveva il mal di denti, ma non mi sembra una scusa adatta al Festival. Vedendo i suoi film, forse fa parte della sua umoralità”.

Foto: YouTube

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Interrogata su cosa pensasse della foto di Nanni Moretti contro il film che ha vinto il Festival di Cannes, ha risposto: “Invecchiato di colpo perché non ha vinto lui ma una donna incinta di una Cadillac… L’ho trovato spiritoso, è davvero lui. Ha aspettato un anno, ma non è che ti premiano perché hai aspettato. Sono curiosa di vederlo, come Titane, ma se devo pensare che ha vinto non perché bello ma perché è di una donna, mi mortifica. Sono stufa di cosa si può dire e cosa non si può dire. Attendo impaziente la fine del politically correct. Io come libera cittadina pretendo libertà di espressione”. L’attrice ha trovato anche il momento per ricordare l’inizio della sua carriera: “Dopo trenta anni ho rivisto Piccoli fuochi in una serata per ricordare Peter Del Monte. Ero bellissima! Non me lo dicevano abbastanza”.

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L’America per l’attrice ha rappresentato tante soddisfazioni ma anche alcuni provini andati male: “Per Pretty Woman feci otto mesi di audizioni, eravamo rimaste io e Julia Roberts, aspettavamo in minigonna di recitare la stessa scena. Dove davvero ci rimasi male è Ghost. Presero Demi Moore, che era perfetta. Non ho perso per attrici meno brave di me. Sono popolari e americane, scelte per ruoli americani”.