A 45 anni dalla sua pubblicazione, esce per Sony Music/Legacy Recordings uno dei più grandi capolavori della discografia rock italiana: La Torre di Babele, album iconico della carriera di Edoardo Bennato, fuori oggi su tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi in una speciale edizione celebrativa con la rimasterizzazione dei nastri originali e con 16 brani live, pubblicato in doppio CD, in LP+CD e in digitale.
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Edoardo Bennato, il punto di riferimento dell’anticonformismo musicale e ideologico, nel 1976 pubblica La Torre di Babele, disco cult, successo che ha delineato i tratti artistici somatici del grande rocker italiano. Poche copie vendute, timido riscontro da parte del pubblico. Ad un certo punto accade qualcosa e quel qualcosa fu, ancora una volta, uno dei tanti sintomi della sua follia geniale, quella che ha sempre contraddistinto l’artista: chitarra in mano, tamburello ed armonica, Bennato si piazza di fronte la sede Rai di Viale Mazzini a Roma. Torna alla riscossa la Ricordi che concede un’altra chance all’artista e arrivano così anche i dischi, uno dopo l’altro, sempre ricchi di analisi spietate sull’umanità, su quegli anni così difficili dal punto di vista culturale, politico e ideologico.
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“Con La torre di Babele volevo provare a spiegare il senso biblico di un’umanità cieca nella sua rincorsa alle armi, tale da arrivare a sfidare la divinità stessa in un escalation incontrollata ed incontrollabile. Gli uomini arrivarono a concepire di costruire un torre talmente alta da arrivare al cielo ed a Dio – spiega Edoardo, autore persino della copertina del suo album, così come quasi di tutte le cover della sua discografia – In copertina disegnai l’umanità dedita alla guerra, un immaginario scatto fotografico della famiglia umana e la sua innata propensione bellica”.
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“Si parte dall’uomo di Neanderthal in basso a sinistra e poi man mano che ci si sposta da sinistra a destra e dal basso verso l’altro, le armi diventano sempre più sofisticate. È un’immagine che rappresenta il concetto biblico della Torre di Babele, con gli uomini determinati a sfidare la natura e Dio stesso, che alla fine li punì per questa loro presunzione. Tutti i brani di questo disco seguono un filo conduttore ben preciso e riflettono la mia posizione in contrapposizione ad ogni forma di conflitto. Avevo intuito il modo migliore per descrivere i mali della società era quello di ridicolizzarli ed è per questo che le varie canzoni trattano in modo provocatorio ed ironico i vari argomenti legati alla guerra ed all’odio tra i popoli che non riescono a comunicare tra loro e quindi sentono l’esigenza di confrontarsi con la forza”.
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Edoardo Bennato e il ritorno nel panorama musicale con il remake del disco La Torre di Babele
L’album viene pubblicato in un’epoca storica caratterizzata da inquietudini sociali, dalla manifestazioni studentesche animate e da uno stato di instabilità politica, alle porte degli Anni di Piombo. La cover de La Torre di Babele rappresentava dunque la progressione dell’uomo nella sua ricerca e costruzione delle armi in tutta la sua fase evolutiva; “costi quel che costi”, come canta Edoardo, gli uomini dovevano costruire una torre che arrivi fino al cielo per sfidare l’entità divina e dimostrare la superiorità dell’uomo “su ogni altro animale” Di grande valore storico e narrativo sono le due registrazioni realizzate tra il 1976 e il 1977, in compagnia del bluesman italiano, Roberto Ciotti, e con il percussionista e cantautore Tony Esposito, recuperate da Edoardo e dal fratello Giorgio Bennato, presenti nella nuova edizione de La torre di Babele.