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Sanremo 2024, di cosa parla la canzone “Autodistruttivo” de La Sad?

La Sad è una band che si affaccia per la prima volta al Festival di Sanremo: ecco di cosa parla il loro brano Autodistruttivo

di Redazione Rumors.it | 26 Gennaio 2024
Foto: Ufficio Stampa

Il panorama musicale italiano si arricchisce di un nuovo fenomeno: La Sad, un gruppo punk moderno composto da Theo, Plant e Fiks, pronto a scuotere il palco della 74ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Autodistruttivo. Il trio, noto per le sue chitarre distorte, testi immediati e un’attitudine punk, si è affermato come portavoce delle difficoltà di un’intera generazione, affrontando temi come l’uguaglianza e il rispetto.

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Qual è il significato di Autodistruttivo di Sanremo 2024 de La SAD?

Autodistruttivo, pubblicato dai LA SAD e in licenza esclusiva M.A.S.T./Believe, è un brano che richiama il punk dei Blink 182 nella sua musicalità. La canzone racconta la storia di una generazione determinata a fare di tutto pur di sperimentare la sensazione di vivere appieno. I protagonisti cercano di superare le sfide familiari ed economiche, evitare le delusioni della vita e, in particolare, affrontare i tormenti amorosi che li conducono a comportamenti autodistruttivi, quasi annullandosi.

La Sad a Sanremo: come si è formato il gruppo?

In origine Theø x Plant x Fiks , poi “La Sad”, nome che cela un messaggio di speranza, suggerendo che dalla depressione è possibile uscire e crescere. L’album di debutto, Sto nella Sad Deluxe, rilasciato il 14 gennaio 2022, ha ottenuto un grande successo, includendo collaborazioni con artisti come Youv Dee, Villabanks e Steven Moses. Il singolo più recente, Memoria, uscito il 1 dicembre 2023 in collaborazione con i Bnkr44, conferma la continua crescita e versatilità della band. La Sad non è solo una questione di stile esteriore, con capelli colorati e abbigliamento punk, ma piuttosto una fusione di emo trap e pop-punk che li ha resi paladini di una nuova ondata musicale estremamente popolare tra le nuove generazioni. I loro testi affrontano tematiche intense come depressione, droga, sensi di colpa e incomunicabilità, offrendo al pubblico una sorta di terapia attraverso la musica, in una società contorta come quella italiana.

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Perché Sanremo aveva bisogno di un nuovo gruppo come La SAD?

In un’intervista per Rolling Stones, Fiks ha spiegato il motivo per cui il pubblico si identifica così profondamente con La Sad: “Perché anche loro sono nella Sad. Noi siamo una sorta di terapia. E li capisco, perché viviamo lo stesso disagio. Alcuni ci dicono che gli salviamo la vita, altri che trascorrono momenti di disagio totale e ci ringraziano perché con la nostra musica riescono a continuare ad andare avanti”. La Sad è più di una semplice band, è un fenomeno culturale che risuona profondamente con un pubblico desideroso di autenticità. La loro partecipazione al Festival di Sanremo rappresenta un passo significativo anche nel progresso musicale italiano, che per troppi anni è rimasto ancorato a dei generi non al passo con la concorrenza internazionale.

Autodistruttivo di La SAD: il testo

E sto nella sad!

Questa è la storia di un’altra vita sprecata

Di un figlio triste appena scappato di casa

Lui è cresciuto in fretta dopo un’infanzia bruciata

Con sua madre che urlava, il padre che lo picchiava

Per loro non ha senso credere nei sogni

Ma lui sa che il suo tempo vale molto più dei soldi

E vive sotto effetto per scappare dai ricordi

Di un angelo sui tacchi col diavolo negli occhi

L’amore spacca il cuore a metà

Ti lascia in coma dentro il solito bar

Nessuno resta per sempre tranne i tattoo sulla pelle

Prendo qualcosa se qualcosa non va

E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino

Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo

E prendo a pugni lo specchio io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso

Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo

Questa è la storia di un mare di delusioni

E affoghi fino a quando non provi emozioni

Lui ha imparato come si sopravvive là fuori

Molto più dagli errori che dai suoi professori

L’amore spacca il cuore a metà

Ti lascia in coma dentro il solito bar

Nessuno resta per sempre tranne i tattoo sulla pelle

Prendo qualcosa se qualcosa non va

E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino

Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo

E prendo a pugni lo specchio io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso

Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo

E sono solo uno dei tanti

Col sorriso triste e con gli occhi stanchi

Che non riesce più a fidarsi degli altri

Con una mano mi abbracci e con l’altra mi ammazzi

E sono stato sempre quello solo

Perché non sono mai stato come loro

Che hanno lo sguardo pieno d’odio e il cuore vuoto

Il nostro amore maledetto mi mancherà in eterno

E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino

Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo

E prendo a pugni lo specchio io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso

Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo

 

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Chi sono i membri Theø, Plant, Filks: le tre princess

Theø: – la Green Princess – il cui vero nome è Matteo Botticini, è un cantante e chitarrista nato a Brescia. Da adolescente, ha iniziato a suonare la chitarra e a scrivere canzoni. Dopo aver firmato con un’agenzia discografica americana, ha iniziato a girare in tour. Nel corso degli anni, ha sviluppato un proprio stile musicale che fonde elementi di punk, emo e trap.

Plant – la Blue Princess –  il cui vero nome è Francesco Clemente, è nato ad Altamura, in provincia di Bari. Ha frequentato il liceo classico e successivamente si è trasferito a Milano per inseguire la sua passione per la musica. Nel 2015 si fa conoscere con il suo primo Mixtape Malpensieroformato da 4 tracce. Successivamente collaborerà anche con il rapper Nerone e Bassi Maestro.

Filksla Pink Princess – conosciuto anche come Enrico Fonte, emerge dalla fusione dei mondi emo/trap, punk. Egli è un cantautore, produttore e videomaker originario della Riviera del Brenta, nella provincia di Venezia. Nel corso degli anni, ha scritto e prodotto una varietà di brani. Le sue radici musicali affondano nei contesti dei free party, dove ha acquisito la capacità di suonare la tekno, un genere musicale simile alla techno ma più veloce, con un ritmo che oscilla tra i 160 e i 180 battiti per minuto. Questo ambiente pulsante e sperimentale ha plasmato la sua visione sonora in modo significativo. Provenendo da questo contesto, Fiks ha sviluppato uno stile distintivo, nel quale emergono chiaramente elementi influenzati da synth witchcore o hardcore, conferendo alla sua musica un’energia cruda e intensa.

 

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