L’Arminuta sarà presentato in selezione ufficiale alla Festa di Roma venerdì 15 ottobre. Il film è frutto di una coproduzione italo-svizzera: Maro Film, Baires Produzioni, Kaf ha collaborato al fianco di Rai Cinema. La pellicola realizzata con il sostegno di Lazio Cinema International-Regione Lazio, farà il suo debutto nelle sale cinematografiche italiane il 21 ottobre. Il film è tratto dal capolavoro dell’omonimo libro di Donatello Di Pietrantonio vincitore del Premio Campiello 2017.
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Diretto dal regista Giuseppe Bonito, regista di Figli (vincitore del Nastro D’argento come migliore commedia), il film porta sullo schermo la storia toccante di una ragazzina di tredici anni costretta ad abbandonare bruscamente la sua vita per ricongiungersi alla famiglia che l’ha messa al mondo. Durante questo passaggio cruciale, la giovane ragazza passa da un mondo moderno e ricco ad una realtà completamente distante da quella che in cui era cresciuta, una realtà rurale e arretrata. La giovane durante questo periodo di transizione proverà sulla sua stessa pelle il segno di abbandono e al contempo quello di appartenenza.
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All’uscita del romanzo, la storia intensa ed articolata ha conquistato subito i lettori facendoli immedesimare in una ragazza che con rabbia e allo stesso tempo coraggio, interiorizza il significato del rapporto ostico genitori-figli, della maternità, dell’amore e dell’abbandono. Il film così come il romanzo Premio Campiello racconta un anno di vita di questa ragazza, alle soglie dell’adolescenza, in un periodo che segnerà per sempre la sua vita. La pellicola, inoltre, scava a fondo nell’interiorità andando a sviscerare una delle paure più profonde di ogni individuo, quella di perdere le persone dalle quali dipende la propria felicità.
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L’Arminuta film: un adattamento che restituisce l’interiorità del romanzo
Il cast è composto da Sofia Fiore, Carlotta De Leonardis, Vanessa Scalera e molti altri. Per il ruolo di protagonista è scelta una 13 enne esordiente, la quale frequenta ancora la scuola media Rosetti. Una scelta quasi neorealistica quella del cast, il quale ha dunque voluto restituire l’idea di crudeltà e spontaneità della storia. La sceneggiatura è firmata da Monica Zapelli e Donatella Di Pietrantonio.