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Kanye West, il suo Stem Player e Donda 2: hype o rivoluzione musicale?

Per ascoltare il nuovo album di Ye (Kanye West) bisognerà comprare un device di sua creazione. Ma qual è il vero punto della questione?

di Redazione Rumors.it | 19 Febbraio 2022
Foto: Lars Niki/Getty Images for WSJ. Magazine Innovators Awards

No, il nuovo album di Ye non sarà disponibile su Spotify, Apple Music o altre piattaforme. Kanye West ha scelta di distribuirlo unicamente attraverso un device di sua creazione, Stem Player. L’oggetto, che ha un costo di 200€, avrà già Donda 2 caricato e permette di remixare qualsiasi traccia. Si tratta solo dell’hype a cui ci ha abituati l’imprevedibile star della musica, oppure di qualcosa di più grande? Guardando alla faccenda da un lato più oggettivo, quella di Ye potrebbe essere una scintilla rivoluzionaria. E sarebbe anche ora.

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Nel post di annuncio su Instagram, Kanye West ha scritto: “Oggi gli artisti guadagnano soltanto il 12% dei soldi che produce l’industria. È tempo di liberare la nostra musica da questo sistema oppressivo. È tempo di prendere il controllo e costruire il nostro”. Ye ha ragione: i servizi di streaming, nonostante mettano a disposizione degli ascoltatori la pressoché totalità della musica in circolazione per pochi euro al mese, riconoscono una miseria agli artisti. Spotify, ad esempio, per ogni ascolto paga una media di circa 0,0038€ (no, non abbiamo sbagliato a mettere gli zeri).

Kanye West Irina Shayk

Foto: Ufficio Stampa

 

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Al netto della grande complessità della figura pubblica e privata di Ye/Kanye West, quella di Donda 2 e di Stem Player è stata una scelta davvero forte. La presa di posizione dell’artista vuole mobilitare gli artisti ed essere un campanello d’allarme per gli ascoltatori. Con le comodità dello streaming, ai loro occhi spendere 200€ per Donda 2 probabilmente non ha senso. A quanto pare, nel 2022 abbiamo dimenticato i supporti fisici, la musica su CD e vinile, e qualsiasi forma di pagamento per i prodotti discografici. Ye esagera, perché è questo che fa Ye – e ce lo dimostra ogni giorno con notizie di gossip che spesso lasciano perplessi. Ma alla base della faccenda mediatica c’è un’importante – e potenzialmente rivoluzionaria – visione per il futuro della musica.

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Kanye West Donda 2: “Nessuno può pagarmi per mancarmi di rispetto”

Cosa succederebbe se tutti gli artisti – come alcuni già hanno fatto, per diverse ragioni – rimuovessero la loro musica dalle piattaforme di streaming? Quanto siamo davvero disposti a pagare, nel 2022, per la musica? O meglio, siamo disposti a riconoscere un giusto prezzo per i prodotti musicali dei nostri artisti preferiti? Soprattutto, quanto conta la comodità di poter scoprire e ascoltare costantemente nuova musica, se messa a confronto con il valore di un equo riconoscimento per il lavoro dei musicisti? In queste domande risiede l’intrinseca complessità della questione, impossibile da sciogliere nella sua interezza a causa della velocità con cui tutto è cambiato, da Spotify in avanti, e del presunto assoluto monopolio della piattaforma sulla musica. Ma bisogna porsele, se si vuole penetrare meglio la questione provocatoriamente posta in essere da Ye. “Dopo 10 album e 10 contratti, ho rifiutato un accordo da cento milioni di dollari con Apple – ha scritto perentorio Kanye West in un altro post – Nessuno può pagarmi per mancarmi di rispetto. Stabiliamo noi il prezzo della nostra arte. Sono disposto a morire in piedi, perché non vivrò più sulle mie ginocchia”.

 

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