A due anni dalla scomparsa della famosa attrice di Glee Naya Rivera, venuta a mancare l’8 luglio 2020, si chiude la causa avviata dall’ex marito Ryan Dorsey per omicidio colposo contro la contea di Ventura. L’attrice è annegata nel lago Piru, in cui, nonostante le sue abilità natatorie, perse la vita per via delle correnti presenti nell’acqua, nel corso di una nuotata alla presenza del figlio.
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La causa era stata avviata a novembre 2020 per mancanza di avvertimenti riguardo alla balneazione con forti correnti, alla scarsa visibilità, ai forti venti e alla pericolosità del fondale. Inoltre, la barca in cui era con il figlio Josey, 4 anni, non aveva nessun meccanismo di sicurezza, come una scalinata o dispositivi di galleggiamento.
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A quasi due anni dall’apertura della causa, la famiglia ha ottenuto un risarcimento per la crescita del piccolo Josey, che ora ha sei anni: “Josey riceverà solo un risarcimento per aver dovuto sopportare l’annegamento della sua amata madre al lago Piru”, ha dichiarato a People l’avvocato della famiglia Rivera, Amjad M. Khan di Brown Neri Smith & Khan. “Anche se la tragica perdita della madre di Josey non potrà mai essere veramente superata, siamo molto lieti che il risarcimento potrà aiutarlo in modo significativo con la sua vita al di là di questa tragedia”, ha concluso Khan.
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Naya Rivera morta: la ricostruzione dell’incidente
Secondo un rapporto investigativo, mentre i due erano al largo e stavano facendo una nuotata, sono stati travolti dalle correnti e Naya avrebbe usato le sue ultime forze per salvare il bambino, non riuscendo a salvare se stessa dall’annegamento. Il suo corpo venne rinvenuto diversi giorni dopo la scomparsa, mentre Josey venne trovato addormentato sull’imbarcazione.
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