Renato Zero ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato del suo rapporto con il giovane cantante Ultimo. In particolare, il cantautore e produttore discografico ha ricordato un episodio, ovvero quando si rifiutò di raccomandare l’autore di Rondini al Guinzaglio al Festival di Sanremo. “L’Italia brilla di geni e grandi figure, ma si perde dietro alla raccomandazione, ai mezzucci per guadagnare un posto in classifica. La forza di noi artisti è guadagnarci il pane, convincendo gli altri a sceglierci”, ha chiarito Renato Zero.
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Renato Zero e Ultimo: come si sono conosciuti i due cantanti?
L’autore di Triangolo ha raccontato come ha conosciuto Niccolò Moriconi e del rapporto artistico e umano che si è instaurato tra i due. Tutto ha avuto inizio da un problema di salute dello zio di Ultimo, Ciro, che prima di una delicata operazione ha fatto visita assieme alla mamma di Ultimo a casa di Renato Zero, in qualità di fan dell’artista: “Sento suonare il citofono ma non vedo chi c’è al cancello. Allora mi trasformo in una finta domestica filippina: ‘Il signore non c’è vuole lasciare detto a me?’. Risposta: ‘Mi chiamo Anna, sono qui con mio fratello Ciro che domani deve operarsi e voleva salutare Renato per farsi coraggio‘. A quel punto ho congedato la fantomatica filippina, li ho fatti entrare in casa e non sono più usciti dalla mia vita“.
Foto: Photopiù / Ufficio Stampa
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Questo incontro con il tempo si è trasformato in un rapporto sempre più consolidato, anche tra Zero e lo stesso Ultimo, tant’è che quest’ultimo un giorno gli chiese di ascoltare la canzone con cui avrebbe voluto partecipare a Sanremo Giovani, ma Zero decise di rifiutarsi: “Io non posso influire sulla commissione, ma anche se potessi non lo farei (…) Con il tempo troverai le risposte” ha raccontato Ultimo, mentre nell’ultima intervista Zero ha raccontato di avergli detto: “Non ti farei un favore ad aiutarti e non me lo farei nemmeno io“.
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Renato Zero intervista: “La mia presenza era ingombrante e facevo un torto”
Al Corriere della Sera Zero ha raccontato di aver provato ad aiutare tanti giovani, facendogli da produttore discografico, ma il suo nome e la sua rilevanza si erano sempre dimostrate troppo ingombranti per i giovani: “La mia presenza era talmente ingombrante che invece di fargli un regalo gli facevo un torto. L’ho benedetto da lontano, gli ho spedito la mia energia via etere, mi pare che abbia funzionato“. Infatti, al giorno d’oggi Ultimo è diventato uno dei fenomeni del cantautorato pop italiano di questi anni, con album riconosciuti con numerosi dischi di platino.
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