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Morgan: “Licenziato da X Factor perché ho minato degli interessi”

Alla Biennale di Milano Morgan parla in pubblico del suo forzoso abbandono a X Factor: “Io sono un lavoratore normale che è stato licenziato senza un motivo”

di Filippo Piervittori | 26 Novembre 2023
Foto: Rumors.it

Morgan torna a parlare del suo licenziamento come giudice di X Factor e lo fa pubblicamente, ospite della quinta edizione della Biennale Milano International Art Meeting, curata da Salvo Nugnes. Durante un talk insieme a Vittorio Sgarbi Morgan non le ha mandate a dire, commentando la sua esclusione dal ruolo di giudice.

Marco Castoldi sembra proprio aver una grande voglia di vuotare il sacco e senza che gli sia stata posta una domanda specifica sulla vicenda che lo riguarda, spiega, partendo da un concetto più generale sul tema della tutela degli artisti nel nostro Paese:”In Italia non c’è proprio una coscienza del professionismo, del lavoratore artista, dell’artigiano artista. Lo si capisce anche dal fatto che io sia stato rimosso da un incarico, da un lavoro, per cui alcuni mi dicono che io sia un privilegiato… Ma io non mi sento tale, io sono un lavoratore normale che è stato licenziato senza un motivo. Però se fosse capitato ad un metalmeccanico ci sarebbero le proteste di piazza. Se capita a ne, no. Ma è la stessa cosa”.

Morgan: “Licenziato da X Factor perché combatto quel sistema”

Continua Morgan: “Il mio licenziamento è avvenuto perché io ho minato degli interessi. Non è tanto perché io ho detto quella parola. Quello è stato un pretesto per trovare una giustificazione. Ma la vera motivazione è che io combatto quel sistema. Questo è il vero motivo. Io sono pericoloso per loro perché mino i loro interessi economici. E lì sono tutti connessi da interessi comuni, per cui si possono definire una lobby, una lobby della musica, che ha occupato un programma che è X Factor “.

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“Sono là e hanno tutti interessi reciproci, si fanno favori, hanno dei meccanismi commerciali della musica, per cui se la scrivono, se la producono, se la mettono in radio, se la comprano, se la vendono, se la mettono in classifica… e poi le chiamano hit!” chiude con una certa ironia Morgan che ha poi parlato anche del tema del festival: la violenza sulle donne.

Foto: Ufficio Stampa Biennale Milano

Morgan alla Biennale di Milano: “L’arte non è mai violenta”

L’arte non è mai violenta, è un’espressione di gentilezza e per questo dico che è femminile, infatti la musica viene da ‘musa’” ha commentato l’artista che si è poi soffermato sul suo rapporto con le donne: “Sono cresciuto in una famiglia di sole donne, l’unico uomo era mio padre che è venuto a mancare quando ero mio piccolo. A 14 anni – ha aggiunto – facevo l’uncinetto con i ferri anziché giocare a pallone. Ho una personalità molto in sintonia con quella femminile”.

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Quindi “sono contento che la Biennale sia dedicata alle donne perché in questo momento storico, con tutti i problemi che ci sono stati di violenza, c’è bisogno di un’attenzione particolare e di sensibilizzare – ha proseguito -. Bisognerebbe che questi fatti di violenza fossero analizzati in modo profondo perché, secondo me, c’è un problema sociale”.

Morgan, infine, rispondendo ai giornalisti, ha parlato anche della musica rap dopo le polemiche di questi giorni: “I testi rap non è che siano proprio eccezionali. Un tempo, una decina di anni fa, quando l’hip-hop in Italia stava muovendo i primi passi – ha sottolineato – erano quasi interessanti perché sembrava quasi che sostituissero quelli dei cantautori. Oggi però sono degenerati e sinceramente sono troppo violenti. E non mi piacciono i testi violenti“.