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Taylor Swift è stata eletta Person of the Year dal Time: perché tutti sono vittime del “Taylor effect”?

Taylor Swift è stata eletta Persona dell’Anno 2023 dal Time, battendo Putin e Kim Jong-un: ecco i motivi per i quali è stata scelta

di Eleonora Galli | 6 Dicembre 2023
Foto: Sipa USA / IPA

Taylor Swift è state eletta Persona dell’Anno 2023 del Times: la cantante è una delle persone più influenti dell’anno grazie alla sua musica e alla sua personalità sempre in prima linea per questioni sociali. In pochissimi anni si è distinta per la sua bravura sia artistica che a livello di fidelizzazione del suo pubblico che letteralmente farebbe carte false per partecipare ad un suo concerto. L’epico tour di retrospettiva della sua carriera- l’Eras Tour- che quest’anno ha tenuto 66 date in tutte le Americhe, dovrebbe diventare il più grande di tutti i tempi e il primo a incassare più di un miliardo di dollari; gli analisti hanno parlato di “effetto Taylor”, mentre politici tailandesi, ungheresi e cileni l’hanno implorata di suonare nei loro paesi.

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Perché tutti amano Taylor Swift? Le parole del Time

Città, stadi e strade sono stati rinominati per lei. Ogni volta che la cantante si recava in un nuovo luogo, si verificava un mini boom economico: alberghi e ristoranti registravano un’impennata di visitatori. Ci sono almeno 10 corsi universitari dedicati a lei, tra cui uno ad Harvard; la professoressa, Stephanie Burt, ha dichiarato al TIME che intende paragonare l’opera di Swift a quella del poeta inglese William Wordsworth. Taylor è talmente influente che da quando ha iniziato a frequentare Travis Kelce, la stella dei Kansas City Chief e due volte campione del Super Bowl, le sue partite hanno registrato un enorme aumento di spettatori (ha anche la capacità di far appassionare al football).

E non bisogna dimenticare anche la sua ricchissima raccolta musicale, acclamato dalla critica, un catalogo così amato che, quando lo ristampa, spesso batte i record di classifica che lei stessa ha stabilito. Il Time ha addirittura affermato nell’editoriale dedicato a lei: “È difficile vedere la storia quando ci si trova nel mezzo, e ancora più difficile è distinguere l’impatto della Swift sulla cultura dalla sua celebrità, che emette così tanta luce da essere accecante”. Tuttavia, il giornalista Sam Lansky ha affermato che ciò a cui stiamo assistendo è un cambiamento culturale assolutamente insolito e mai affermatosi prima: “La cantante utilizza il mezzo più efficace del momento, la canzone pop, per raccontare la sua storia. Tuttavia, nel corso del tempo, ha sfruttato il potere dei media, sia tradizionali che nuovi, per creare qualcosa di assolutamente unico: un mondo narrativo, in cui la sua musica è solo un tassello di una storia interattiva e mutevole. Swift è l’architetto e l’eroe di questa storia, la protagonista e la narratrice”.

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Sicuramente questo è stato un anno d’oro per la cantante che è riuscita completamente a autodeterminarsi tornando ad acquisire i diritti di tutte le sue canzoni, fino ad arrivarle ad autoprodurle – operazione sia di marketing, che di produzione, che economica, che legale non indifferente. Pochissimi artisti possono vantare di essere riusciti a fare ciò e in molti ci stanno provando, ma senza il suo stesso successo e senza nemmeno la tempestività che ha avuto Taylor – basta pensare a Demi Lovato e Ariana Grande, loro stesse impegnate in questioni legali con le proprie etichette e produttori per ottenere i diritti completi delle proprie canzoni.

Cos’è il “Taylor Effect”?

Al Time, Taylor ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento che sta vivendo: “Questo è il momento in cui mi sono sentita più orgogliosa e felice, e il più creativo e libero che abbia mai avuto”. La stella di Taylor già brillava alta nel cielo degli astri del panorama dello spettacolo contemporaneo, ma senza particolare sforzo è riuscita ad affermarsi ad un livello ancora più alto. Il tutto scrivendo canzoni semplici, pop, cantabili, orecchiabili, che parlano d’amore, niente di più. Allora perché tutti amano Taylor Swift. Semplice: It’s the Taylor Effect, baby! Qualcosa di ancora poco leggibile con occhio critico, perché ne siamo completamente immersi, ma di cui ci sarà sicuramente da trattare come fenomeno antropologico e sociale.

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