Antonio Ricci non risparmia nessuno. Nemmeno Mediaset
Trentesima edizione per Striscia la Notizia e negli studi di Cologno Monzese per un’occasione del genere si tengono le luci basse e poi eccolo, il “padre padrone” Antonio Ricci, che entra con i dovuti onori davanti ad una platea davvero molto ampia di giornalisti e studenti di comunicazione.
Arrivano le immancabili veline, nuovi volti dopo Ludovica e Irene, con tanto di aspre polemiche e frasi razziste sui social a proposito della scelta della bionda Mikaela Neaze Silva di padre angolano e madre afgana. Ricci si diverte a fare ironia e spiega: “La nostra velina mora Shaila Gatta si è arrabbiata perché lei è di Napoli e non sa parlare bene l’italiano e nessuno ne ha parlato”. Shaila sta al gioco intervenendo in napoletano stretto (ma poi fa sentire anche un italiano perfetto) mentre Mikaela gioca passando dal portoghese al cinese che pare masticare bene. Una stoccata fatta con classe a chi sui social aveva espresso frasi razziste nei riguardi della Silva.
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Dopo questo siparietto e un immancabile balletto sensuale delle due ragazze ecco le icone storiche del tg satirico: Ezio Greggio e Enzo Iacchetti che prendono finalmente posto sul bancone storico del programma, ricordando che Striscia è entrato nel Guinness dei primati per la sua longevità. Non si può non tributare un pensiero anche a Gero Caldarelli, scomparso qualche settimana fa, che per anni ha dato vita al Gabibbo.
Venendo a questa trentesima edizione Ricci ricorda che saranno tante le imitazioni e parodie dei politici e, non a caso, accoglie i giornalisti con un video del finto D’Alema che saluta buffamente gli addetti ai lavori e parla di spettacolo e simpatia, materia che ricorda di conoscere bene. Ma il problema, ammette Ricci, è il fatto che non sempre il mondo della politica fornisce personaggi adatti all’ironia, come Gentiloni o Monti che non danno grandi spunti ironici: “Berlusconi ad esempio era una cornucopia di spunti comici”. Interviene Greggio con la voce di Berlusconi: “Ricci non si preoccupi sono pronto per tornare, lei pensi ad inviarmi ad Arcore le veline che scarta, ho in mente di dar loro un milione di nuovi posti di lavoro”.
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Come sempre Ricci non le manda a dire, anche nei confronti di Mediaset, e ad una domanda di una studentessa del master di Publitalia sul mondo social e web poco “frequentato” da Striscia. Ricci si sfoga: “Non me ne occupo io ma credo che sul fronte web e social ci sia da parte dell’azienda un ritardo quasi delinquenziale. E pensare che anni fa siamo stati studiati dall’Università di Genova perché siamo stati tra i primi come trasmissione in Italia ad avere un sito dal quale arrivavano centinaia di segnalazioni del pubblico. Oggi abbiamo una nuova grafica sul sito ma credo che si possa fare di più perché abbiamo decine di filmati che sono virali nei social e che andrebbero sfruttati meglio”.
Greggio ironizza: “E’ un piacere sentire che non sei mai in polemica con l’azienda ma forse sei come uno chef che è difficile da accontentare”. Greggio scherza ancora ricordando che quando fu trasferito il programma dal vecchio studio di Palazzo dei Cigni alla grande sede di Mediaset di Cologno Monzese Ricci pensava che la cosa gli avrebbe portato sfortuna. Il patron di Striscia ammette: “Sono arrivato qui e mi pareva di stare in una fabbrica di bielle e bulloni tanto era grigia. Abbiamo cercato di portare colore e vivacità, siamo una realtà che fa TV e spettacolo!” e infatti lo studio di Striscia anche all’esterno è coloratissimo allestito come fosse un grande tendone di un circo.
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Ezio Greggio ricorda che sono le 13,15 e la pasta è sul fuoco, ma c’è ancora un tema scottante. Si parla dell’abbandono di Mediaset delle posizioni 4,5,6 sulla piattaforma Sky. La cosa non è piaciuta a Ricci che rivolgendosi ai vertici Mediaset li punzecchia: “Abbiamo dovuto farci il mazzo triplo per recuperare. È’ stato un po’ come se si chiudesse un negozio al centro di Milano e si tenesse quello in periferia. È’ chiaro che per recuperare parte di quella clientela occorre urlare di più e darsi più da fare per attrarre la loro attenzione. Ma per i nostri direttori non è un problema se fatichiamo il triplo se poi raggiungiamo il risultato”. E guardando Greggio spiega: “Capisci Ezio? Se fatichi il triplo per ottenere i risultati non è mica un problema per i nostri vertici”.
Ma in trent’anni di acqua sotto i ponti ne è passata e Ricci e Greggio ricordano che agli esordi il programma era diverso e non c’era il pubblico in studio. E così i conduttori si divertivano a scherzare con tecnici e cameraman a tal punto che qualche volta le telecamere oscillavano per le risate che Ezio e Enzo innescavano. “Capirete. Ho dovuto mettere il pubblico per sedare questi due” ammette Ricci salutando i presenti.