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Rocco Hunt di ghiaccio su Sanremo: “È un tritacarne. Non me lo aspettavo, ci sono rimasto male”

Rocco Hunt in un’intervista per il Corriere della Sera ha parlato della sua carriera musicale, nata nel contesto campano e poi divenuta nazionale in pochissimo tempo, proprio grazie a Sanremo…

di Eleonora Galli | 5 Giugno 2023
Foto: Ufficio Stampa

Rocco Hunt è uno dei rapper e cantanti italiani più ascoltati del panorama musicale nazionale; nato e affermatosi nel contesto campano – lui infatti è salernitano doc -, è riuscito a far espandere la musica in dialetto in tutte le aree della penisola in pochissimo tempo e proprio grazie alla sua partecipazione a Sanremo Giovani nel 2014. E proprio a Sanremo deve tutto, ma è anche ciò su cui è stato più critico durante l’intervista al Corriere della Sera.

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Rocco Hunt Sanremo: “Mi svegliavo alle quattro del mattino per il mercato”

Dagli esordi fino al palco di Sanremo, Rocco Hunt racconta: “La casa era umida, specie d’inverno, ma non c’erano i soldi per chiamare il pittore e togliere le macchie. Però le canzoni più belle le ho scritte lì, anche Nu juorno buono. Avevo fame di vita, di emozioni, di conoscenze. Mi svegliavo anche alle quattro di mattina, se c’era il mercato. E quando uscivo incontravo i miei amici che tornavano dalla discoteca, che invidia. Ma con quei soldi mi sono prodotto il primo video, che in un mese ha fatto 40 mila visualizzazioni su YouTube e alla fine mi ha chiamato la Sony”.

Foto: Ufficio Stampa

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Rocco Hunt carriera: il primo Festival di Sanremo del 2014

Poi è arrivata la grande occasione, il primo Festival di Sanremo, sezione Nuove Proposte nel 2014 – edizione che lo ha portato alla vittoria di categoria: “Ero un bambino, nemmeno capivo dov’ero, sul palco di Sanremo il mio genere musicale non si era mai visto. Tanto meno un brano che parlava della Terra dei Fuochi. Ma ho preso tanti voti in più di molti Big in gara. Arisa fu molto gentile con me. E subito dopo la vittoria mi arrivarono messaggini di Jovanotti, Eros Ramazzotti, Gigi D’Alessio. A Salerno spararono i fuochi d’artificio, la città era tappezzata di foto mie, come se avessi vinto le elezioni”. Due anni dopo è arrivato il Sanremo da Campione, il 2016, dove però un più consapevole Rocco Hunt apre gli occhi: “Ero più dentro al business, conoscevo tutti. Durante Sanremo però non ci si frequenta, è un tritacarne, si resta chiusi in camera a guardare la serata. Cantavo “Wake up”, in radio era andata subito forte, ero convinto di piazzarmi tra i primi tre, invece sono arrivato nono, non me lo aspettavo e ci sono rimasto male”.

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Rocco Hunt figlio e moglie: “Siamo amici dall’adolescenza, da quando lavoravo in pescheria”

Tra i suoi successi, 25 dischi di platino e 14 d’oro e non solo: qualche tempo fa gli fu chiesto anche di scrivere l’inno del Napoli, anche se lui rifiutò: “Sarebbe stato un grandissimo onore ma era più giusto che lo facesse un napoletano doc, che se lo sente sulla pelle”. I successi più importanti però non sono solamente nella musica, ma anche negli affetti: Rocco è infatti sposato con Ada ed diventato padre di Giovanni all’età di 23 anni: “[la moglie Ada cfr] Siamo amici dall’adolescenza, da quando lavoravo in pescheria. Siamo sposati da 6 anni, oddio no, da 7, se mi sente mi ammazza. Giovanni detto Giò Giò a 6 anni è un bambino sensibile, educato, per niente viziato, frequenta una scuola internazionale a Milano”.