Era l’estate del 1997 e nessuno si sarebbe mai immaginato fosse l’ultima estate della principessa Diana. Da poco divorziata dal allora principe Carlo, Lady D aveva deciso di prendersi un po’ di giorni di relax con il compagno, il produttore cinematografico, Dodi Al Fayed. I due viaggiarono sulla yacht dell’imprenditore, che aveva il nome di Jonikal, tra la Sardegna, Grecia e Francia. Le foto dei paparazzi fecero il giro del mondo, causando ancora più tensione tra Diana e la Royal Family. E quella fu l’ ultima volta che Lady D fu vista, infatti poche settimane dopo, il 31 agosto i due rimasero uccisi in un incidente automobilistico a Parigi. Nelle scorse ore l’ultimo ricordo cult di Lady D se n’è andato per sempre: infatti, lo yacht dove fu paparazzata per l’ultima volta in Costa Azzurra è affondato.
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Lady Diana Yacht: il Cujo è affondato in Costa Azzurra
Il celebre yacht, una volta battezzato con il nome Jonikal, fu poi rinominato Cujo, era lungo 64 metri, poteva accogliere fino a 12 ospiti e vantava un equipaggio specializzato di 22 persone. Lo scorso weekend l’imbarcazione ha colpito un oggetto non identificato al largo della Costa Azzurra. L’allarme è arrivato dallo skipper che ha inviato il Mayday perché la nave stava affondando a causa di una falla. Secondo quanto riportato dalla polizia locale francese sono state salvate tutte e sette le persone che erano a bordo, mentre lo Yacht Cujo è inabissato a una profondità di 2500 metri.
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Yacht Cujo: il proprietario aveva provato a salvarla
Lo yacht Cujo era famoso, aveva infatti ospitato moltissimi attori e personalità di Hollywood e sopratutto nell’estate del 1997 ospitò l’ultima vacanza della principessa Diana. Sabato 29 luglio l’imbarcazione si è scontrato un oggetto non identificato galleggiante che ha aperto una grossa falla nella sala delle macchine. Dopo 45 minuti dall’allarme, i sette naufragi, che si erano messi a bordo di una zattera di salvataggio sono stati salvati dai soccorsi. Il proprietario aveva cercato di salvare lo yacht attivando le pompe e mantenuto i motori accesi, ma questo non è bastato. Adesso il servizio nautico sta monitorato lo specchio acqueo, per contenere l’inquinamento ambientale, infatti lo yacht aveva circa 7mila litri di gasolio nei suoi serbatoi.
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Foto: Tim Graham/Getty Images