Striscia la Notizia riparte con la 36esima edizione, il cui sottotitolo è La voce della veggenza, che quest’anno chiuderà alle 21.25. Un inizio importante per il celebre Tg satirico che festeggerà ben 35 anni di lavoro sociale e civico per i cittadini d’Italia grazie alle sue inchieste. Questa mattina in conferenza stampa, l’autore Antonio Ricci ha spiegato: “Si chiama La voce della veggenza perché in tutti questi anni ci è capitato di anticipare tante cose: dai vincitori di Sanremo al granchio blu. Vi abbiamo svelato i trucchi dei borseggiatori, delle mascherine e dei super bonus. Da anni predichiamo che bisogna riappropriarsi degli spazi ed eravamo con Don Patriciello prima che tutti sapessero cos’era il Parco Verde. Siamo stati i primi ad utilizzare il deepfake in televisione, siamo partiti con Renzi e adesso abbiamo due nuovi imitatori che fanno Allegri, ad esempio”.
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Striscia la notizia 2023: le parole di Antonio Ricci
Antonio Ricci ha continuato: “Siamo sempre stati attenti alle novità, siamo stati la prima trasmissione che ha avuto un sito internet. Ci siamo interessati da subito all’intelligenza artificiale. Uno dei primi servizi che trasmetteremo sarà infatti concentrato su come è possibile fare un servizio mettendo semplicemente dei dati dentro un computer, anche se quello che è venuto fuori non è un granché”.
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Ritornano alla conduzione per il terzo anno di fila Alessandro Siani e Vanessa Incontrada. In conferenza stampa la coppia, ormai super consolidata, ha svelato come riesce a tirar fuori l’ironia – caratteristica saliente del programma – anche nelle giornate storte. “Io e Vanessa siamo come l’acqua e il sale, quando la vedo mi sciolgo. Per me vederla è già il sole e già mi mette di buon umore”, ha affermato Siani. Incontrada ha invece commentato: “Penso che nella vita sia fondamentale essere ironici. A me viene spontaneo perché vengo da un mondo ironico come Zelig che mi ha insegnato molto”.
Striscia la notizia 2023 prima puntata: “Non sappiamo se andremo in onda lunedì”
L’autore Antonio Ricci ha voluto mettere le mani avanti anticipando la possibilità che la nuova edizione di Striscia non inizi lunedì 25, come comunicato inizialmente. “Non sappiamo se andremo in onda, ma non vi preoccupate si tratta solo di un problema dal punto di vista tecnico, al massimo manderemo una puntata di Paperissima“, ha dichiarato. E poi: “Ci sono dei problemi che riguardano un po’ tutti gli studi. L’anno scorso abbiamo fatto più volte dei miracoli e siamo andati in onda anche stravolgendo le scalette, quest’anno non so se il regista ce la farà”.
Antonio Ricci Barbara d’Urso: “A gennaio arriveranno grandi novità”
Antonio Ricci si è espresso anche sulla rivoluzione che, dopo la morte di Silvio Berlusconi, ha investito Mediaset. In particolare, l’autore ha commentato il cambio di conduzione a Pomeriggio 5. “Myrta Merlino non l’ho mai seguita, so solo che sta con Marco Tardelli. Non so cosa dire di lei se non che è andata a sostituire Barbara d’Urso che era un pilastro di Mediaset”, ha affermato. E poi, a proposito di un futuro ritorno di Barbara a Canale 5, da buon “veggente” ha anticipato: “Ho avuto modo di sentirla perché volevo che entrasse nella prima puntata dentro al Gabibbo per fare una sorpresa al pubblico (scherza), ma lei mi ha detto che non poteva perché ci sono in ballo questioni legali. Ma a gennaio Nostra Adamus vi dice che ci saranno sorprese clamorose”.
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Striscia la notizia Gianfranco d’Angelo: una targa in suo onore
A conferenza stampa conclusa è stata inaugurata la targa in onore di Gianfranco D’Angelo, primo conduttore di Striscia la notizia insieme ad Ezio Greggio e intramontabile protagonista di Drive In morto nel 2021. Per l’occasione erano presenti anche le due figlie Daniela e Simonetta, Alessandro Siani, Antonio Ricci e gli autori storici di Drive In, trasmissione che il 4 ottobre compie 40 anni. “È rimasto nel cuore di tutti noi che eravamo dei giovani scavezzacollo per noi autori avere a disposizione un grande come lui ci permetteva di volare con la fantasia, inizialmente non era apprezzato forse anche a causa dei film di serie B, ma nel Drive in si è vista tutta la sua classe, perché lui era un comico di classe”, ha detto Antonio Ricci.
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