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Paola Cortellesi: “La violenza di genere si combatte oggi, non domani”

Paola Cortellesi, attualmente al cinema con il suo primo film da regista “C’è ancora domani”, è la protagonista della nuova cover di Vanity Fair

di Nadia Pieri | 14 Novembre 2023
Foto: Condé Nast

Paola Cortellesi ha fatto centro: a sole due settimane dall’uscita in sala di C’è ancora domani, il suo primo film da regista, ha già battuto tutti i record. La pellicola, infatti, è quella italiana più vista nel 2023. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, che verrà celebrata il 25 novembre, è stata scelta come protagonista del nuovo numero di Vanity Fair. Proprio qui, l’attrice ha rilasciato una lunga intervista in cui ha sottolineato come la violenza di genere si debba combattere ogni giorno, senza aspettare domani.

Paola Cortellesi film: “Il matrimonio non è più un traguardo”

“Il matrimonio non è più l’unico traguardo da tempo, lo sono invece una buona istruzione e un buon lavoro. Su questi diritti dobbiamo puntare. Alcuni insegnanti che ho incontrato mi hanno detto che non riescono, con i libri, a fare appassionare i ragazzi alla storia dei diritti delle donne, e vorrebbero “sfruttare” il mio film”, ha dichiarato Paola a proposito del messaggio che con C’è ancora domani ha cercato di trasmettere al pubblico. Un film che ritrae la società patriarcale degli anni ’40, una società che non è poi così distante dalla nostra, in cui vengono affrontate molteplici tematiche: dalla violenza domestica all’acquisizione del diritto di voto e istruzione.

C'è ancora domani Paola Cortellesi

Foto: Luisa Carcavale

Secondo Paola le nuove generazioni di uomini sono meno maschiliste? “Dipende da dove provengono. Io ho disegnato un cerchio: Ivano, operaio, è figlio di un padre tossico. Il “ragazzo di buona famiglia” Giulio è figlio di un padre che magari non è come Ivano, ma da lui ha imparato che, una volta che la donna diventa sposa, è di sua proprietà. Volevo raccontare la questione del possesso, che non è legata solo alla cultura dell’epoca“, ha voluto specificare. “Nel film non tutti i maschi sono maschilisti: c’è il soldato americano, o il marito dell’amica di Delia, che ci ricordano che ci sono stati anche uomini rispettosi e giocosi con le loro compagne. E ci sono anche adesso. Ma resiste, parallelamente, la mentalità sessista“, ha aggiunto.

Paola Cortellesi Vanity Fair: “L’educazione sessuale dovrebbe essere prevista dal ministero”

Cortellesi si è espressa anche sull’educazione all’affettività nelle scuole, derisa in Parlamento. “Un deputato della Lega ha definito “una nefandezza” l’idea, diceva, di “insegnare il sesso ai nostri figli di sei anni”. Quando ho sentito la notizia ho pensato proprio il contrario, l’educazione all’affettività e al rispetto di sé andrebbe iniziata alla scuola dell’infanzia, per proseguire più avanti con l’educazione sessuale, il tema del corpo… “, ha detto. E infine: “È uno scandalo che non sia previsto dal ministero”.