Alessandro Baricco ha fatto ritorno in televisione per condividere apertamente la sua battaglia contro la leucemia, una sfida che ha affrontato nel 2022. Durante la sua partecipazione al programma Che Tempo Che Fa condotto da Fabio Fazio, lo scrittore di Seta ha rivelato di aver trascorso l’intera estate in ospedale, attraversando i momenti più difficili di questo percorso.
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Alessandro Baricco sulla sua malattia. “È un grosso cammino che non è finito”
Alla domanda di Fazio. il celebre autore ha risposto così:
Come stai? Sto bene. D’altra parte non sarei qua. Poi sono uno che ha passato l’estate in un ospedale, ero al San Raffaele, e se passi molto tempo all’ospedale lasci giù dei bei pezzi di te e quando esci guarito o meno guarito hai comunque un cammino da fare per recuperare pezzettini e pezzettoni. Pensavo “uscirò mai da tutto questo?”. È un grosso cammino che non è finito, ci sono ancora tante cose da recuperare…
Alessandro Baricco e l’affetto dei fan sui social
Alessandro ha scelto di condividere la sua malattia due volte durante momenti cruciali del suo percorso. Ha spiegato che in passato, senza i social media, era difficile comunicare la propria situazione quando cominci a scomparire dalla scena pubblica. Lo scrittore ha detto che i social gli hanno permesso di ricevere molto affetto da parte delle persone che lo stimano e che è stato fondamentale per resistere nei momenti più difficili. Infine, ha sottolineato che la sua malattia è un’eccezione e ha esortato gli altri a non avere paura, perché si può superare con le cure giuste e le attenzioni adeguate.
Alessandro Baricco e il suo ultimo libro, Albel e della decisione di dedicarsi a se stesso
Baricco ha anche parlato del suo ultimo libro Abel, dove l’autore riflette sul momento cruciale in cui ha deciso di dedicarsi a una parte di sé che aveva silenziato per perseguire il successo nella scrittura e in televisione. La decisione di scrivere Abel è nata come un rituale personale, un dialogo con l’alto che gli mancava. Ha riconosciuto il lato triste di scrivere solo per sé stesso, paragonandolo a giocare da solo con una palla contro il muro. Sostenuto dall’incoraggiamento della famiglia, ha creato il libro che rappresenta l’uomo che desiderava essere per anni ma che, distratto dalle preoccupazioni esterne, non era mai riuscito ad incarnare. In definitiva, il libro è dedicato a questo nuovo sé, mostrando il suo lato nascosto.