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La Rai nuovamente accusata di censura: questa volta c’entra un bacio gay

La Rai finisce nuovamente nel mirino del pubblico, questa volta a causa di un bacio gay apparentemente censurato nella serie “Gloria” con Sabrina Ferilli

di Nadia Pieri | 14 Febbraio 2024
Foto: screenshot RaiPlay

Non sembra esserci pace per la Rai, che dopo il successo del Festival di Sanremo 2024, si trova ad affrontare una polemica dopo l’altra. Dopo quanto successo sul palco dell’Ariston nel corso dello speciale di Domenica In dedicato a Sanremo, la Rai è stata nuovamente accusata di censura. Questa volta non c’entra la guerra e nemmeno l’immigrazione, ma il fatto che una scena della nuova serie Gloria, che vede protagonista Sabrina Ferilli, sia stata coperta con un bollino. L’apparente motivo? Due uomini si stavano baciando.

RaiPlay, il bacio censurato indigna il pubblico

Nelle ultime ore RaiPlay ha diffuso la clip di Gloria, una miniserie di tre puntate che andrà in onda a partire da lunedì 19 febbraio. Nel video tanto discusso, poi rimosso, è possibile vedere due uomini che si baciano e quello che sembra un bollino nero coprirli. Sui social è subito esplosa la polemica. Molti utenti hanno affermato: “Ma siamo nel Medioevo? Una vergogna, ricordiamo che questa è la tv di Stato”. E ancora: “Questa Rai sta prendendo davvero una brutta piega, soprattutto dopo il caso del comunicato a Domenica In“.

RaiPlay sul bacio censurato: “Si tratta di un cappelo”

Raggiunti da TvBlog, i vertici di RaiPlay hanno voluto chiarire che quello che si vede non è un bollino, ma semplicemente di un cappello che uno dei due attori tiene in mano. Dopo la spiegazione, RaiPlay ha ricaricato la clip, ma il pubblico sembra comunque non essere soddisfatto. “Anche se fosse un cappello, al giorno d’oggi nascondere un bacio fra due uomini è comunque sbagliato”. E ancora: “Il cappello viene comunque messo strategicamente per non mostrare il bacio. Adesso questa serie è proprio da boicottare”. Insomma, i telespettatori Rai sembrano essere rimasti delusi ancora ancora una volta, che sia l’inizio del declino della tv di Stato?