Dopo la sua morte avvenuta lo scorso aprile, le ultime volontà del marito della Regina Elisabetta erano state trasferite insieme a quelle di tutti gli altri Royals deceduti prima di lui, presso l’archivio della Corte di Giustizia Reale. L’addetto prescelto per questa importante custodia è stato Andrew McFarlane, il giudice della Corte Suprema di Londra. Secondo quanto aveva dichiarato egli stesso, sia per le leggi in vigore, ma anche per desiderio di Filippo, il testamento sarebbe dovuto restare segreto almeno per novant’anni.
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Questa scelta è stata un ultimo gesto d’amore per la moglie, volto a tutelare la sua privacy e quella del resto dalla famiglia, da un nemico che combattono ormai da anni: i tabloid. Una rivelazione simile, infatti, comporterebbe un’eccessiva attenzione mediatica non richiesta, uno stress ulteriore che attualmente sarebbe meglio evitare considerando gli ultimi eventi accaduti all’interno di Buckingham Palace.
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Oltre alla sua richiesta però, McFarlane si è dovuto attenere alle leggi reali che impongono un periodo di circa novant’anni di attesa prima dell’apertura delle documentazioni in questione. Un’attesa molto lunga, rispettata anche dai reali che lo hanno preceduto. Infatti, nell’archivio attualmente non vi sono solo le sue dichiarazioni, ma vi sono custodite pure quelle degli altri membri della famiglia deceduti prima di lui. Un numero e dei nomi che non erano mai stati rivelati completamente, fino ad oggi.
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Principe Filippo testamento: svelati i nomi degli altri documenti custoditi con il suo
Il giudice ha confessato alla stampa che nella botola dove sono chiusi i documenti vi sarebbero trentatré lettere appartenenti a personaggi morti quasi un secolo fa. Fra di essi alcuni nomi importanti legati alla sua consorte come la sorella Margaret, lo zio conosciuto come Re Edward VIII, che abdicò nel lontano 1936 ed infine la mamma di Elisabetta. Una collezione senza eguali di cui siamo curiosi di sapere ogni dettaglio.