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Sanremo 2023, Lazza si toglie un sassolino dalla scarpa: “Vorrei ricevere delle scuse”

Lazza risponde così a chi gli chiede che cosa vorrebbe da questo Sanremo, in cui si è conquistato un ruolo da protagonista con la sua “Cenere”

di Beatrice Anfossi | 11 Febbraio 2023
Foto: Stefano Guindani x Goigest

Lazza, al secolo Jacopo Lazzarini, classe 1994, è la perfetta rappresentazione di quel concetto di novità e contemporaneità che Amadeus è riuscito, perfezionandosi negli anni, a portare nelle edizioni del Festival di Sanremo di cui è stato direttore artistico. Nonostante abbia abbia già alle spalle successi discografici incredibili, Lazza era – al momento del suo ingresso sul palco durante la seconda serata del Festival – non certo il volto più conosciuto di questo Sanremo, perlomeno al di fuori della Generazione Z.

Con la sua Cenere, oltre che con la sua interpretazione, è riuscito a conquistarsi il favore del pubblico e della stampa, come dimostra l’ottima posizione in classifica. “Per favore qualcuno mi dia dello stronzo così torno con i piedi per terra”, ha detto Lazza ai giornalisti ridendo, “mi hanno fatto troppi complimenti questa settimana”. Anche la sua interpretazione nella serata cover del brano di Nesli La fine, accompagnato da Emma e Laura Marzadori, ha riscosso soltanto complimenti. Al punto che lo stesso Nesli ha ammesso a Open che l’esibizione meritava un 10.

Lazza

Foto: Stefano Guindani x Goigest

 

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Sanremo 2023 Lazza, la risposta agli hater: “Spero che ora sappiano chi sono”

Un’opera di riscatto andata a buon fine e che, anzi, ha di gran lunga superato le aspettative. Al punto che alla domanda su quale vorrebbe fosse il risultato di questa sua partecipazione al Festival Lazza ha risposto: “Mi piacerebbe ricevere delle scuse. Da tutti quelli che mi hanno chiamato Lezzo, Lazzo. Sarei contento di sapere che una volta uscito di qua i vari commentatori del web che ogni volta che usciva il mio nome nella lista degli artisti dicevano Ma questo chi è? sapessero chi sono”. Un’artista che è diventato trasversale: piace ai ragazzi e alle mamme, e forse anche ai papà. In particolare dopo il gesto della terza serata, quando è sceso in platea per consegnare i fiori a sua mamma.

“Dietro a quell’abbraccio c’è un amore infinito verso una grande donna“, ha spiegato Lazza, “una persona che si è fatta da sola. Mi sembrava doveroso fare un omaggio a una persona che si è presa tante batoste nella vita; l’ho fatta disperare per 28 anni, quindi è giusto che ora si prenda un po’ di soddisfazione. Non sono stato proprio un figlio semplice; ero un bambino curioso, quindi quando mi dicevano che dovevo fare qualcosa magari alla fine lo facevo, però prima chiedevo perché e mi doveva stare bene”.

Lazza canzoni, come ha iniziato a fare musica?

Sulla nascita del suo rapporto con la musica, Lazza ha raccontato di una passione nata da bambino, grazie al nonno: “Mi sono avvicinato alla musica da bambino, con mio nonno che mi suonava sempre la fisarmonica. Solo che era troppo pesante per me e quindi lui mi ha regalato una pianola portatile che ho iniziato a suonare da autodidatta, con una mano”. E poi, finalmente, ha convinto sua madre a iscriverlo a una scuola di musica: “Alla terza lezione di pianoforte mia madre venne a prendermi e trovò il mio maestro di pianoforte con i capelli dritti. Pensava ne avessi combinata una delle mie, e invece lui le disse: Signora suo figlio è un genio, è arrivato a lezione sostenendo che i miei compiti erano troppo facili e portando una sonata di Beethoven. Fa quello che vuole“. E da lì, il resto è storia.

Cenere, il pezzo portato al Festival di Sanremo, ha già numeri importantissimi: ha oltre 6 milioni di stream totali global su tutte le piattaforme, è al numero 1 in classifia su Spotify e Apple Music. Ed è anche l’unico brano del Festival di Sanremo a essere entrato nella Top 50 globale di Spotify. Dopo questo successo, l’8 settembre Lazza si prepara a conquistare Milano con uno speciale live all’Ippodromo SNAI San Siro.