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“Nuovo Olimpo” di Ferzan Ozpetek è il film del momento: la nostra recensione

Una storia d’amore struggente, drammatica e romantica allo stesso tempo: Enea e Pietro siamo tutti noi quando non ci crediamo abbastanza!

di Luca Diana | 5 Novembre 2023
Damiano Gavino e Andrea Di Luigi, Nuovo Olimpo - Foto: Netflix

Enea e Pietro sono giovani, belli e hanno appena 25 anni. Si incontrano per caso al cinema “Nuovo Olimpo” di Roma ed è tra quelle poltrone e corridoi che si innamorano perdutamente. Sono gli anni Settanta e non è facile vivere un amore omossessuale. Eppure la loro relazione, seppur breve, è intensa, profonda, sensuale, struggente, romantica e drammatica allo stesso tempo. Un vero e proprio inno all’amore giovanile che ha la forza di far sembrare tutto ciò che lo circonda estremamente insignificante.

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Da un lato abbiamo un sognatore (un astro nascente del cinema), dall’altro uno studente della facoltà di medicina che fa della razionalità la sua cifra stilistica. Il loro amore sembra imbattibile. Eppure, come nelle storie di ognuno di noi, anche in quella interpretata da Damiano Gavino e Andrea Di Lugi vi è una frenata inaspettata che separa – e unisce – per sempre i due protagonisti.

Per trent’anni, infatti, Enea e Pietro inseguono la speranza di ritrovarsi, perché si amano come e più del primo giorno in cui i loro sguardi si sono incrociati. La vita, però, a volte sa essere spietata e non è detto che possa soddisfare i nostri desideri, come nel caso dei protagonisti di “Nuovo Olimpo” che devono imparare a convivere con la paura di essere dimenticati.

Damiano Gavino e Andrea Di Luigi, Nuovo Olimpo

Damiano Gavino e Andrea Di Luigi, Nuovo Olimpo – Foto: Virginia Bettoja/Netflix

 

Così “Nuovo Olimpo”, il quattordicesimo film di Ferzan Ozpetek, potremmo definirlo come una drammatica storia d’amore che ha come obiettivo quello di insegnarci, o per meglio dire ricordarci, che la vita è una sola e che ad ogni nostra azione corrisponde – che lo si voglia o no – una reazione che potrebbe stravolgerla totalmente. Enea e Pietro lo sanno bene, e lo si percepisce anche da alcuni dialoghi che per la loro forza comunicativa sono già diventati virali sui social: “Chi si è voluto bene non si lascia mai. C’è sempre, anche se non lo vedi. E tu dirai io e te ci siamo visti poco, non ci siamo frequentati’ e che vuol dire? Non è il quanto, è il come, è il riconoscersi, è l’intensità di un incontro che fa una storia“.

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E poco importa se con questa pellicola il regista turco parla di omosessualità; il fulcro risiede in quell’amore predestinato che non ha sesso né genere e che ci ricorda quanto il romanticismo sia parte di ognuno di noi, anche quando all’esterno il mondo sembra presentarci solo sofferenza. Un amore che riesce a resistere per oltre trent’anni e che anziché spegnersi si alimenta grazie ai ricordi che rivivono in loro.

Insomma, ancora una volta il regista Ferzan Ozpetek è riuscito a portare in scena una storia d’amore forte, capace di far riflettere lo spettatore che si ritrova per la prima volta di fronte a delle scene di nudo integrale con protagonisti degli uomini. Una vera e propria novità per un film mainstream, destinato ad una platea generalista abituata ad assistere solo allo svelamento dei corpi femminili, da sempre considerati come un oggetto.

Alvise Rigo e Damiano Gavino, Nuovo Olimpo

Alvise Rigo e Damiano Gavino, Nuovo Olimpo – Foto: Virginia Bettoja/Netflix

 

Un plauso speciale va agli attori Damiano Gavino e Andrea Di Luigi che hanno saputo interpretare una storia complicata, sviluppata in un arco temporale disteso, lasciandosi attraversare dalle emozioni. Interpretazione impeccabile anche quella della giovanissima Aurora Giovinazzo che, ascoltateci bene, siamo certi saprà regalarci delle belle soddisfazioni, e della star del cinema italiano Luisa Ranieri che con la sua “Titti” potrebbe addirittura sperare di aggiudicarsi un David di Donatello.

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Infine, ma non per importanza, molto del film lo si deve alla colonna sonora che può vantare la partecipazione speciale di Mina. L’artista, infatti, ha donato ai protagonisti Enea e Pietro il suo brano “Povero amore”, tratto dal suo ultimo disco “Ti amo come un pazzo”, utilizzato da Ozpetek sul finire del film con l’obiettivo di agevolare il pianto liberatorio, trattenuto fino a quel momento dallo spettatore. Insomma, un film che bisogna guardare per nutrire anima e corpo di quell’amore puro e vero che tutti noi, nel profondo, sogniamo sin da bambini. E poco importa se il lieto fine non è quello sperato. Ciò che conta è l’aver imparato ad amare, e a non dimenticarsi mai.

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Locandina film "Nuovo Olimpo" di Ferzan Ozpetek

Locandina film “Nuovo Olimpo” di Ferzan Ozpetek