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25 aprile

Serena Bortone: “Io sono antifascista. Se mi sento libera in Rai? Non potrei lavorare nella non libertà”

In occasione del 25 aprile, Serena Bortone ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair in cui ribadisce l’importanza di questa giornata e commenta nuovamente il Caso Scurati

di Nadia Pieri | 25 Aprile 2024
Foto: Vincenzo Landi / IPA

Lo scorso weekend Serena Bortone leggeva il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile dopo che dai vertici Rai le avevano detto che l’ospitata dello scrittore nel suo programma, Che sarà, sarebbe saltata. La conduttrice, non avendo ricevuto spiegazioni, ha fatto due più due. Ed è così che, con l’approvazione di Scurati, ha affronto un’ipotetica censura in diretta nazionale. Oggi, 25 aprile, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair la conduttrice ribadisce di essere antifascista sottolineando quanto sia” preoccupante e anacronistico che ci siano persone che oggi non lo dicono”.

Serena Bortone sulla Rai: “Devo difendere la mia dignità giornalistica”

Dopo il Caso Scurati si vocifera che siano già pronti provvedimenti per Bortone. Su questo Fiorello a Viva Rai 2 ha ironizzato molto affermando che i vertici dell’Azienda “stanno cercando di spostarla ovunque”. A questo proposito la conduttrice ha detto: “La fuga non è mai una soluzione. Io cerco di fare il mio dovere con onestà e con lealtà, e poi l’azienda decide. Io non ho secondi fini”. E sul fatto che, ultimamente, in Rai la libertà sembra vacillare Serena ha commentato: “Ho sempre lavorato nel confronto con chi era sopra di me, e quando non mi vengono date motivazioni su alcune scelte io devo difendere la mia professionalità e la mia dignità giornalistica. Io non potrei vivere e lavorare nella non libertà”.

Serena Bortone scurati
Foto: screenshot RaiPlay

La conduttrice, in occasione di questa importante giornata, ha inoltre dichiarato che “l’antifascismo è fondamentale per qualunque cittadino italiano, è nel dna del nostro comune sentire”. Ma soprattutto che “chi si dichiara fascista o non antifascista può farlo proprio perché 80 anni fa qualcuno comprese che andava combattuto quel regime“. E ancora: “Come si fa ad avere nostalgia del Fascismo? Non si può avere nostalgia di un periodo della nostra Storia che ha portato morti, oppressione del libero pensiero, le leggi razziali. Se noi siamo liberali, figli dell’illuminismo, della Rivoluzione francese, il non dichiararsi “antifascisti” è semplicemente anacronistico oltre che preoccupante”.