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Tutto chiede salvezza: la serie tv Netflix racconta la bellezza di essere fragili

Disponibile su Netflix la nuova serie con Federico Cesari, Tutto chiede salvezza, un viaggio attraverso la salute mentale e la sofferenza che diventa una favola a lieto fine

di Sara Radegonda | 14 Ottobre 2022
Foto: Netflix Media Center

In un’Italia che non accetta la fragilità ma preferisce la leadership da sagra, urlata dall’alto di un pulpito come nelle peggiori pagine della storia; in un Paese che continua la sua relazione complicata con il progresso, Tutto chiede salvezza. E forse oggi l’ha – un po’ – trovata nella nuova serie di Netflix diretta da Francesco Bruni e ispirata al romanzo autobiografico, Tutto chiede salvezza, di Daniele Mencarelli vincitore del Premio Strega Giovani nel 2020. La storia di Daniele è stata accolta dalla bravura di Federico Cesari, il volto sensibile ed umano reso celebre dal suo ruolo in Skam Italia, che diventa il protagonista di un viaggio lungo una settimana, in compagnia di cinque “folli” personaggi.

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Un’eccessiva sensibilità nei confronti del mondo e il terrore per la possibile perdita di controllo sulla propria vita conducono Daniele, un ragazzo ventenne, ad un violento episodio psicotico e ad un successivo TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Come in un sogno il ragazzo si sveglia in un ospedale psichiatrico e ad accoglierlo ci sono altri cinque eclettici pazienti, ognuno alle prese con le proprie battaglie più profonde. Daniele dovrà quindi intraprendere un percorso, aiutato dai medici, all’interno di se stesso e del suo cervello per scoprire l’origine del suo ormai innegabile malessere. Le pareti tristi e monotone dell’ospedale che all’inizio hanno tutto l’aspetto di una prigione, finisco poi per diventare un’opportunità di crescita e di riscoperta della bellezza di quella vita che Daniele credeva ormai priva di senso.

Tutto chiede salvezza Netflix

Foto: Netflix Media Center

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Tutto chiede salvezza Netflix: la recensione

In Tutto chiede salvezza, il viaggio di Dorothy nel Mago di Oz che tutti conosciamo, accompagnata dagli strambi compagni, abbandona la dimensione della favola per andare più a fondo ed ergeresti ad un viaggio, quasi dantesco, negli abissi della psiche. La salute mentale, un hot topic che oggi sta cercando di abbattere le barriere della pesante stigmatizzazione a cui è stata condannata per lungo tempo, entra nelle case dei più scettici con la storia di un ragazzo come tanti che ha la sola colpa di porsi più domande degli altri, nella continua ricerca di un senso che forse non c’è. La serie tv si discosta dal genere del classico teen drama per diventare qualcosa di più; allo spettatore infatti non viene risparmiato nulla: la pesantezza della disperazione, l’onta, l’omertà, ma che nello sguardo di un ragazzo ci fa riscoprire la bellezza dell’essere fragili.

 

Tutto chiede salvezza Netflix

Foto: Netflix Media Center

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Tutto chiede salvezza storia vera e libro di Daniele Mencarelli

La serie tv firmata da Netflix è tratta dall’omonimo libro di Daniele Mencarelli, che è valso al giovane scrittore il prestigioso Premio Strega Giovani. Tutto chiede salvezza racconta la storia del suo scrittore Daniele, un adolescente che nell’estate 1994, viene ricoverato in ne reparto di psichiatria, in seguito ad un’esplosione di rabbia. Nel reparto fa la conoscenza di cinque compagni di stanza che diventeranno poi suoi amici.