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Ilary Blasi pubblica il suo libro: ma non bastava il docu-film?

Ilary Blasi ci riprova di nuovo e cavalca l’onda del suo divorzio con un libro: dopo il docu-film Unica, ha voluto osare di nuovo con un racconto dal nome “Che Stupida”

di Eleonora Galli | 9 Gennaio 2024
Ilary Blasi, vacanza in Turchia - Foto: Instagram @ilaryblasi

Ilary Blasi cavalca l’onda del suo divorzio e pubblica un nuovo libro sulla sua storia. Il titolo è eloquente “Che stupida- La mia verità” e parlerà raccontando la sua verità del suo divorzio da Francesco Totti a seguito del tradimento con l’ormai celebre Noemi Bocchi. Evidentemente non bastava il docu-film Unica di produzione Netflix nel corso del quale ha raccontato la sua versione dei fatti a un anno dall’annuncio del divorzio con il calciatore, perché la conduttrice ha voluto mettere per iscritto la sua storia, forse per metterci un punto definito.


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Ilary Blasi su Instagram lancia il suo nuovo libro: “È una storia di dolore e rinascita”

Con un post Instagram, Ilary ha pubblicato la copertina del suo nuovo libro scrivendo nel copy: “Gli amici mi chiamano “Ice Princess”, la principessa di ghiaccio. E non perché porti spesso i capelli dello stesso colore di Elsa di Frozen, ma perché non mi faccio dominare dalle emozioni. Le vivo fino in fondo, sia chiaro. La felicità, la tristezza, l’entusiasmo, la nostalgia, il dolore… lascio che mi riempiano, tuttavia salvaguardo il ponte di comando della nave: quello spazio deve rimanere sgombro per l’azione, in caso di imprevisti. Avevo l’impressione che una marea scura si stesse allargando dentro di me e arrivasse a lambire il ponte. Non mi ero mai dovuta sforzare per rimanere razionale, quella volta sì. “Che stupida” è una storia di dolore e rinascita, la mia. Con un finale inatteso. “Che stupida. La mia verità”, è preordinabile da oggi in tutte le librerie e store on-line”.

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Ilary Blasi, ma non bastava il docu-film? Come cavalcare l’onda del tradimento

Ma era davvero necessario scrivere un libro dopo un docu-film di divulgazione nazionale in cui si racconta la stessa storia trita e ritrita? Forse no. Già la narrazione portata avanti durante il documentario è forte, pungente, estremamente inedita e la storia raccontata da Ilary si conosceva già, ma raccontata attraverso la sua sincerità e la sua verve ha sconvolto l’opinione pubblica con la sua storia da donna ferita (ma non libera dagli errori, come lei stessa ha ammesso nel corso del suo documentario). Ribadire di nuovo la storia ancora una volta, in che modo potrebbe essere funzionale all’immagine di Ilary? Il rischio è quello che ormai sia saturo l’argomento, tanto saturo che la narrazione potrebbe presto rivoltarsi contro la stessa conduttrice: ormai non si parla più di vendetta, ma di una nuova immagine che si vuole attribuire Ilary. All’inizio della sua relazione con Totti, veniva spesso tacciata di essere una povera ragazza, ora però Ilary vuole cavalcare proprio quell’onda che in passato l’aveva fatta soffrire. Ora lei stessa ha il controllo di qualcosa che spesso è stata in mano ad altri (basta ricordarsi di Fabrizio Corona e del suo exploit al Grande Fratello), ma che forse abbia raggiunto il limite? Presto potrebbe pentirsi di essersi associata al tradimento del decennio, considerando quanto lei stessa abbia lottato per elevarsi rispetto al titolo di “moglie di Totti”.

 

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