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Sangiovanni e il privilegio di fermarsi: quello che non tutti si possono permettere

Sangiovanni ha deciso di prendersi una pausa dalla musica per dedicarsi al proprio benessere mentale. Una scelta encomiabile, ma che non tutti si sarebbero potuti permettere

di Beatrice Anfossi | 16 Febbraio 2024
Foto: ufficio stampa

Si è parlato molto negli ultimi due giorni della decisione di Sangiovanni di prendersi una pausa dalla musica rimandando l’uscita del nuovo album Privacy e il concerto al Forum di Assago previsto per il prossimo autunno. Il cantante, aprendosi con il suo pubblico, ha detto di non avere “le energie fisiche e mentali” per portare avanti il suo progetto musicale. “A volte bisogna avere il coraggio di fermarsi”, ha scritto Sangiovanni, dimostrando un buon grado di consapevolezza. Ci vuole senza dubbio coraggio infatti a sottrarsi al perverso meccanismo del successo, che ti mastica per poi sputarti via; così come ci vuole coraggio per sfidare un mercato musicale sempre più frenetico e competitivo.

Il punto, però, è un altro. Per quanto coraggio ci voglia a fermarsi, non tutti hanno il privilegio di poterlo fare. I dati parlano chiaro: secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Mindwork-BVA Doxa, in Italia nel 2022 il 62% delle persone soffriva della sindrome da burn out. Un numero che si è ovviamente aggravato nel post pandemia, quando il mercato del lavoro e soprattutto il modo di lavorare – ma anche di socializzare – sono stati completamente stravolti. E a scapito di quanto si possa pensare, il burn out rappresenta un problema soprattutto tra i giovani: dati più recenti stimano che almeno 8 su 10 ne soffrano.

Foto: Terenghi/Pool Sanremo / Ipa agency

Ci affacciamo in un mondo sempre più competitivo – dove a gareggiare non sono soltanto esseri umani, ma anche e soprattutto macchine intelligenti -, con una spada di Damocle sulla testa fatta di incertezza economica, cambiamento climatico e instabilità socio-politica. Insomma un bel mondo in cui vivere e soprattutto lavorare, eh?

Sangiovanni si ritira per un po’ per dedicarsi al proprio benessere mentale. Una scelta encomiabile, ma…

Torniamo al lavoro, quindi, perché da qui tutto è partito: il privilegio di potersi fermare, quello che non tutti hanno il lusso di potersi permettere. Perché fermarsi significa non lavorare, quindi non guadagnare, quindi non poter pagare l’affitto, le bollette, la spesa (sempre più costosa). Fermarsi significa uscire da un mondo del lavoro che non ti mette i cuori sotto un post Instagram dicendo che ti aspetterà a braccia aperte, ma che ti sostituisce in tempo zero con qualcuno più temprato di te, o ancora tutto da spremere. La decisione di Sangiovanni è encomiabile. Un bel messaggio per tutti i giovani e un invito a prendersi cura di sé. Ma non tutti se lo possono permettere, quest’è.

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