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Gino Cecchetin a Che Tempo Che Fa: “Mi sono chiesto dove ho sbagliato. Non voglio odiare, ma amare”

Giulio Cecchetin, il padre di Giulia Cecchetin, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato il 10 novembre, è stato ospite a Che Tempo Che Fa, per la prima intervista pubblica

di Redazione di Rumors.it | 11 Dicembre 2023
Foto: Ufficio stampa

Gino Cecchetin, il padre di Giulia – la ragazza uccisa il 10 novembre dal fidanzato Filippo Turetta -, è stato ospite da Fabio Fazio a Che Tempo che Fa sul Nove. Dopo il funerale, trasmesso in diretta su Canale 5 – che ha visto migliaia di persone raccogliersi nella piazza di fronte alla chiesa di Padova – Gino Cecchettin ha condiviso con il pubblico il dolore per la perdita della figlia Giulia e il processo di cambiamento che ha innescato in lui e nella sua famiglia. All’ingresso in studio il padre di Giulia è stato accolto da un lungo applauso del pubblico in studio, che si è poi chiuso nel più religioso silenzio, di fronte alle sue parole lucide e potenti:

Come ho detto, ho avuto un processo di cambiamento e a un certo punto, quando ti ritrovi a piangere la perdita di una figlia – perché io ho iniziato a piangere per Giulia già la domenica, perché un padre certe cose le sente – e ti viene quasi normale provare rabbia e odio. Però io mi sono detto che volevo essere come Giulia, ho concentrato tutto il mio cuore e la mia forza su di lei e sono riuscito ad azzerare l’odio e la rabbia. Ancora oggi mi chiedo come. Però vedo come con questo ragionamento che può sembrare troppo razionale, ma è molto umano. Io voglio amare e non voglio odiare, perché comunque l’odio ti porta via energia.

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Gino Cecchetin Che Tempo Che Fa: “Invito i genitori a parlare con i figli, anche a costo di essere invadenti”

Gino Cecchetin ha voluto sottolineare come il patriarcato sia  “un problema molto serio e va affrontato nella maniera più drastica” e di come l’appellativo di “mostro” usato per descrivere Filippo Turetta (oggi in carcere) sia concettualmente sbagliato: “Il mostro è qualcosa di eccezionale mentre il caso di Giulia – e nel caso di quasi tutti i femminicidi – parliamo di normalità. Quindi dovremmo capire quali sono le cause che portano una persona normale a commettere tali gesti. Bisogno agire su tanti punti, io ho provato a elencarli, ma inviterei a esempio a usare molto più i canali comunicativi: ai genitori a parlare con i figli cercando di non essere amici, di essere l’educatore, anche severo, ma che cerca di capire quali sono le reali esigenze. Magari anche invadendo un po’ la privacy, non tantissimo”. Infine Gino Cecchetin ha rivelato le sue intenzioni per il futuro: “Io mi impegnerò ancora in questa battaglia, adesso devo cercare di raccogliere un po’ le forze, ma l’idea è quella di avviare un’associazione o una fondazione, come mi hanno consigliato. È una cosa che sta nei nostri piani”.